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Elementi di dittatura globale Elementi di dittatura globale
Oggi che il Coronavirus ha mostrato nettamente i confini della sua potenzialità, è più facile sottolineare le aberrazioni della comunicazione propagandistica, ovvero quella che... Elementi di dittatura globale

Oggi che il Coronavirus ha mostrato nettamente i confini della sua potenzialità, è più facile sottolineare le aberrazioni della comunicazione propagandistica, ovvero quella che pronuncia notizie non per informare ma per promuovere e rafforzare il potere e l’interesse dei suoi finanziatori e padroni. Su questo concetto si sono sempre fondate le motivazioni principali della povertà, sulla base della spinta del potere e della ricchezza verso un vertice composto da pochi individui. La popolazione è sempre più isolata e paga le conseguenze peggiori di una truffa di fondo globale e generalizzata che investe tutti gli argomenti. Lo scopo, a nostro avviso è il controllo e la gestione di un’umanità sempre più numerosa e avida di risorse: cibo, energia, cure, spazio. Sulla scia di questi quattro elementi tutto il mondo del potere si muove ossessivamente e disperatamente, provocando guerre, pandemie, ingiustizia e disuguaglianze.

Solitamente la verità sta nel mezzo se l’oceano è di parole, soprattutto se il tema è vasto, investe più settori ed implica guadagni miliardari, nel caso della sanità, da parte di chi cura, o per meglio dire, di chi “attrezza” le mani di chi cura. Perché se è vero che la medicina ha un suo obiettivo, per ogni rimedio bisogna valutare le conseguenze “ad personam”, sulla base del fatto logico che ogni struttura umana ha un DNA, condizioni e percorsi diversi. Puoi guarire da una leucemia o da un tumore con la chemioterapia e morire subito dopo per un raffreddore, avendo azzerate le difese immunitarie. La questione determinate è quella di considerare sempre le diversità e le condizioni di ognuno. Quel che fa bene a me non è detto che faccia bene a tutti.

Malgrado ciò, ci siamo trovati nella condizione obbligata di iniettare una stessa sostanza, composta per sette miliardi di persone, contro una malattia assemblata in laboratorio. Tra le bugie e le verità, entrambe presenti in questo viaggio da Covid, entrambe utili ad oscurare i punti focali del quadro d’insieme, abbiamo assistito alle aberrazioni di un’informazione scarna (diffusa dalla maggior parte dei giornalisti e di molti “addetti ai lavori”), unidirezionale, sadica perfino, e non veritiera, orfana di molti degli elementi presenti nella “storia pandemica”; quelle differenze e condizioni cioè, che delineerebbero una verità assoluta, propositiva e utile per tutti. Senza perdite accettabili.

Una verità spostata verso un estremo, ovvero non limpida, ma offuscata dal provocato “dividi et impera”, conduce innanzitutto ad una “guerra da bar fra poveri”, poi ad uno schierarsi propedeutico a persone male informate e indebolite dal regresso culturale (attuato negli ultimi cinquant’anni). Il litigio, le divisioni, la critica infondata, producono malessere, depressione, propensione alla violenza e alla guerra. L’impossibilità di interagire direttamente con la classe politica, sempre più isolata nel giardino tranquillo dei padroni economici europei e mondiali, comporta distacco e demotivazione da parte del popolo rispetto alla possibilità di migliorare il mondo, di ricominciare grazie a tecnologie già sviluppate, capaci di produrre energia pulita e gratis senza scavare, intossicare l’umanità e, dunque, senza inquinare. Verbi come rimodulare e riconvertire, sono stati travolti dalla velocità globalizzante, travolti dal “tutto-e-subito”, che oggi fa precipitare l’umanità in un vortice involutivo e sprofondare ogni ideale nel baratro dell’oscurantismo.

Mirko Mocellin

A futura memoria (tratto da “Dittatura sanitaria):

“Campi di sterminio per chi non si vaccina.” (Giuseppe Gigantino, cardiologo)

“Mi divertirei a vederli morire come mosche.” (Andrea Scanzi, giornalista)

“Se fosse per me costruirei anche due camere a gas.” (Marianna Rubino, medico)

“I cani possono sempre entrare. Solo voi, come è giusto, resterete fuori.” (Sebastiano Messina, giornalista)

“Vagoni separati per non vaccinati” (Mauro Felicori, assessore)

“Potrebbe essere utile che quelli che scelgono di non vaccinarsi andassero in giro con un cartello al collo.” (Angelo Giovannini, sindaco di Bomporto)

“Escludiamo chi non si vaccina dalla vita civile.” (Stefano Feltri, giornalista)

“I no vax fuori dai luoghi pubblici” (Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana)

“Stiamo aspettando che i no vax si estinguano da soli.” (Paolo Guzzanti, giornalista)

“Verranno messi agli arresti domiciliari, chiusi in casa come dei sorci.” (Roberto Burioni, virologo)

“Non chiamateli no vax, chiamateli col loro nome: delinquenti.” (Alessia Morani, deputato)

“Vorrei un virus che ti mangia gli organi in dieci minuti riducendoti a una poltiglia verdastra che sta in un bicchiere per vedere quanti inflessibili no-vax restano al mondo.” (Selvaggia Lucarelli, giornalista)

“I rider devono sputare nel loro cibo.” (David Parenzo, giornalista)

“Gli metterò le sonde necessarie nei soliti posti, lo farò con un pizzico di piacere in più.” (Cesare Manzini, infermiere)

“Gli bucherò una decina di volte la solita vena facendo finta di non prenderla.” (Francesca Bertellotti, infermiera)

“Provo un pesante odio verso i no vax.” (J-Ax, cantante)

“Se riempiranno le terapie intensive mi impegnerò per staccare la spina.” (Carlotta Saporetti, infermiera)

“Non siete vaccinati? Toglietevi dal cazzo!” (Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia Romagna)

“Un giorno faremo una pulizia etnica dei non vaccinati, come il governo ruandese ha sterminato i tutsi.” (Alfredo Faieta, giornalista)

“Il green pass ha l’obiettivo di schiacciare gli opportunisti ai minimi livelli.” (Renato Brunetta, ministro)

“È giusto lasciarli morire per strada.” (Umberto Tognolli, medico)

“Prego Dio affinché i non vaccinati si infettino tra loro e muoiano velocemente.” (Giovanni Spano, vicesindaco)

“Bisogna essere duri e discriminare chi non si vaccina, in ospedale, a scuola, nei posti di lavoro.” (Filippo Maioli, medico)

“È possibile porre a loro carico una parte delle spese mediche, perché colpevoli di non essersi vaccinati.” (Sabino Cassese, costituzionalista)

“Serve Bava Beccaris, vanno sfamati col piombo.” (Giuliano Cazzola, giornalista)

“Mandategli i Carabinieri a casa.” (Luca Telese, giornalista)

“Gli renderemo la vita difficile, sono pericolosi.” (Piepaolo Sileri, Viceministro)

“Non sarà bello augurare la morte, ma qualcuno sentirà la mancanza dei novax?” (Laura Cesaretti, giornalista)

“Se arrivi in ospedale positivo, il Covid ti sembrerà una spa rispetto a quello che ti farò io.” (Vania Zavater, infermiera)

“I novax sono i nostri talebani.” (Giovanni Toti, presidente regione Liguria)

“Sono dei criminali, vanno perseguitati come si fa con i mafiosi.” (Matteo Bassetti, infettivologo)

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