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Ecco perché Gerosolimo deve vincere il ballottaggio a Sulmona Ecco perché Gerosolimo deve vincere il ballottaggio a Sulmona
Sulmona – Sarà la mia anima Donchisciottesca (dice perfettamente il dizionario: di atteggiamento o comportamento tanto generoso e spavaldo quanto inutile e assurdo, e... Ecco perché Gerosolimo deve vincere il ballottaggio a Sulmona

Sulmona – Sarà la mia anima Donchisciottesca (dice perfettamente il dizionario: di atteggiamento o comportamento tanto generoso e spavaldo quanto inutile e assurdo, e per lo più ridicolo, dettato da utopistici ideali), sarà la mia pessima abitudine a schierarmi sempre con chi sta per perdere, oppure semplicemente sarà che quando uno è vincente mi si attiva subito il super olfatto che sente puzza di compromesso e leccaculaggio, insomma è per tutta una serie di motivi che da qualche giorno a questa parte ho cominciato a tifare per il mio miglior nemico, che come tutti i nostri lettori sanno, si chiama Andrea Gerosolimo. Naturalmente a differenza mia lui è stato molto più efficace come nemico dal momento che non conto nulla e, soprattutto, avendo piazzato la Casini a sindaco, in un minuto i miei progetti si arenavano, penso semplicemente al fatto di non essere nemmeno ascoltato quando col gruppo Mo.Ve.Te. presentammo l’unico progetto possibile per la velocizzazione delle Roma-Pescara. Voglio dire, un nemico tosto Gerosolimo, del quale ti puoi tranquillamente fidare.

Perché a Sulmona i veri problemi ce li hai con gli amici, i compari, i parenti. I nemici invece sono una garanzia. Sai che uno ti odia e “sta tuttappost”: niente stress, niente preoccupazioni, niente pressioni, lo sai che ti odia e la vita è meno impegnativa. Così a Sulmona ti svegli la mattina e il primo pensiero è come picchiare tuo cognato. Scegli l’arma, il punto dove colpire e sei felice come se stessi pregustando come spendere una vincita milionaria. Se nella notte il sogno t’ha investito la suocera con un camper o ha spezzato un braccio ad un fratello ti svegli col sorriso e affronti la giornata con più energia. Sulmona è un po’ così, è piena di infami puzzoni e invidiosi.

E me ne sono accorto di recente, perché avendo cambiato residenza ed essendomi spostato altrove, ad un certo punto mi si è come illuminata la mente: sui bei paesaggi, sull’amicizia e la collaborazione, sulla propositività di fare qualcosa, sugli sguardi sorridenti e reciproci senza l’arma nascosta sotto al cuscino. Insomma, se non dall’inferno al paradiso, almeno al purgatorio, che la vita è diventata difficile un po’ ovunque e per tutti.

Ma torniamo a noi. Gerosolimo vincerà perché non sta tenendo conto di un fatto molto semplice: sono i capi del Centrodestra che non vogliono votarlo, non la gente. Son pronti con le forbici sui genitali, gridano, offendono e strepitano, semplicemente perché non è questione politica ma di potere. E Di Piero ancora non ne ha. Un po’ come quando a Pratola, Gerosolimo svantaggiò la Di Nino, di cognome importante, a favore di un pentastellato che fece scaturire una senatrice fragile e ininfluente, anche se imprenditrice di spessore. Vedi i casi della provincetta.

Per il Centrodestra il nemico naturale, Il Centrosinistra, è il male minore. Gerosolimo è il male peggiore. Ma la gente li fa tutti questi ragionamenti? No. E son convinto che una persona di destra, a Sulmona come altrove, tenderà più facilmente a votare Gerosolimo al ballottaggio piuttosto che PD e Cinquestelle. E’ un fatto che va al di là della logica e dei ragionamenti. In primis perché anche Di Piero si è unito con entità molto diverse l’una dall’altra, motivo per cui le cose continueranno ad essere lente e non risolutive; in secundis perché in condizioni normali uno che è di destra non ci riesce a votare Centrosinistra. Ora: tutti stanno facendo finta di niente a sinistra e la buttano sul fatto che a livello locale le cose sono diverse, il motore non è governativo e bisogna farcela da soli con buona volontà e spirito di aggregazione (servono i voti del Centrodestra). Poi però ti porti i ministri a passeggio in Corso Ovidio e da buon provinciale millanti subliminali agganci, potere e amicizie importanti. Sempre la solita storia. Con la differenza che le passerelle dei politici “noti” non incideranno minimamente sul buono o cattivo governo della città. Ognuno tornerà a Roma ad occuparsi di altro, finché pesci più grassi faranno fuori pure loro. Come è sempre stato.

Per concludere quindi, voglio fare i più sentiti auguri al mio miglior nemico, Gerosolimo, nella speranza che possa vincere qualcosa di più importante che una inutile battaglia in una cittadina che non interessa a nessuno. E cioè quella di sconfiggere, con l’abito onesto dell’antieroe malvagio gli impostori travestiti da Zorro, Batman e Uomo Ragno, che assortiti di pancere, leggins e imbottiture varie, nascondono in realtà un dramma profondissimo: la banalità del male. Che gli alleati di Di Piero non sanno fare né i buoni né i cattivi, e non si può usurpare il trono alla persona che ha più diritto di governare a Sulmona.

Mirko Mocellin