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Dopo il giro fallito delle 7 chiese ecco apparire quella sconsacrata di Italia Viva al grido: un partito per la Scoccia! Dopo il giro fallito delle 7 chiese ecco apparire quella sconsacrata di Italia Viva al grido: un partito per la Scoccia!
SULMONA – Di questi tempi, dopo che i partiti li hai girati tutti, il premio è di entrare in Italia Viva (localmente parlando). E... Dopo il giro fallito delle 7 chiese ecco apparire quella sconsacrata di Italia Viva al grido: un partito per la Scoccia!

SULMONA – Di questi tempi, dopo che i partiti li hai girati tutti, il premio è di entrare in Italia Viva (localmente parlando). E Marianna Scoccia, la consigliera Regionale di Centrodestra “vittima di metafora” nei giorni scorsi, è apparsa subito come una candidata ideale per la vittoria assoluta. E sembra che sia questione di ore per l’ufficializzazione del nuovo “fruttuoso” connubio politico peligno.

Ma quale è stato l’insulto sessista che ha tanto indignato la consigliera regionale? Non c’è stato in realtà.

Il fatto è che quando cerchi di colpire un nemico politico ma nell’armadio hai armi spuntate e, soprattutto, scheletri grossi come giganti va a finire che rischi di sbandare e di ritrovarti in una posizione di svantaggio. Perlomeno, così dovrebbe essere: ma in questa valle di lacrime ormai è consentito dire qualsiasi cosa, tanto non ti ascolta più nessuno; da un lato perché l’attenzione di chi riceve le informazioni è sempre più distante dalla politica, dall’altro perché da queste parti, e di questi tempi, non si conosce più neppure il contesto politico a cui appartiene lo sproloquiatore di turno.

E’ il caso della consigliera regionale Marianna Scoccia che, ormai fuori da ogni contesto politico ed in cerca d’autore, non sapendo più a chi affibbiare i pacchetti di voti ammucchiati nel bagagliaio dell’automobile, spara al nemico del nemico nella speranza che il sopravvissuto l’accolga. Per questo, quando il povero Marsilio, che per spiegare un concetto, ha espresso una metafora peraltro assai pertinente: “non si può essere un po’ incinta” frase di risposta ad un cronista che gli chiedeva aiuto per decifrare la collocazione politica della Scoccia, l’automobile ha ingranato la prima e si è infilata nel rigoglioso sentiero sessista.

E siccome neanche la Scoccia, in attesa di una risposta da Italia Viva (il partito più “mortovivente” che vivo politicamente) sarebbe stata in grado rispondere, ha vagliato nelle parole di Marsilio, tutte quelle che finivano al femminile, in cerca di un insulto sessista da affibbiargli. Insulto scovato nella metafora, come dicevamo, che di sessista non ha, naturalmente, proprio nulla, a ben vedere, ma nella bagarre polemica tutto si e confuso e complicato. Se fossimo infatti in tempi di onestà intellettuale più fiorite non sarebbe tanto difficile individuare una evidente strumentalizzazione (come molto efficacemente ha individuato il Germe nell’ottimo articolo di stamane) eppure, immediatamente, ecco spuntare dal bagagliaio dell’automobile, gli ultimi sussulti o spasmi di un pacchettino sempre più scarno, dal quale i pochi avvantaggiati dall’esse “geroscoccia” hanno zombescamente trasformato una semplice frase in un crimine contro le donne.

Insomma, il giro delle “sette chiese” sembrava terminato dopo l’ennesima separazione politica che ha visto la Scoccia uscire da una maggioranza nella quale non aveva mai inciso (non avendo soprattutto argomentazioni numeriche più che di contenuti). Adesso vedremo, senza esser troppo curiosi, onestamente, come si concluderà l’ennesimo spettacolo da baraccone offerto dai noti maneggioni incalliti di voti.

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