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Doloso il mega-incendio del Gran Sasso Doloso il mega-incendio del Gran Sasso
200 ettari già in cenere, mentre proseguono le operazioni di contenimento, con 10 aerei, elicotteri e decine di mezzi di terra. Un po’ di... Doloso il mega-incendio del Gran Sasso

200 ettari già in cenere, mentre proseguono le operazioni di contenimento, con 10 aerei, elicotteri e decine di mezzi di terra.

Un po’ di pioggia, dieci aerei-cisterna, elicotteri, mezzi di terra, tutti i vigili del fuoco abruzzesi. Il mega-incendio nel Parco Nazionale del Gran Sasso sembra essere sotto controllo, grazie alle linee tagliafuoco tracciate dai soccorritori, fra cui oltre i vigili del fuoco, troviamo la protezione civile, la polizia municipale, gli alpini, e moltissimi volontari messisi a disposizione. Un’ordinanza delle autorità diffida interventi volontari spontanei e fuori dal coordinamento (affidato come di norma alla Protezione Civile Regionale).

Nel nostro servizio precedente, avevamo fatto un’affermazione ‘rischiosa’ per la nostra credibilità. Infatti, senza avere ancora noti elementi sufficienti, abbiamo scritto “tornano i piromani”.

L’istinto ci ha guidati, e ci ha guidati, purtroppo, ottimamente. Siamo reduci, noi della redazione, dall’esperienza belluina di due anni orsono, quando bruciò gran parte del Morrone, lo splendido monte che sovrasta Sulmona.

In quel caso, fu questione di pochi giorni, anzi di poche ore, perché venissero ritrovati i primi inneschi. all’Aquila è stato più o meno lo stesso. L’indizio che ci ha guidati?… il fatto che l’incendio si fosse sviluppato in più punti del Parco. e già ieri, fonti dei carabinieri hanno confermato il ritrovamento d pù inneschi, nel bosco di pini delle montagne di Arischia, e nei pressi di Cansatessa…

Fin qui le cause. Ma le conseguenze, quelle, sono devastanti. Oltre ai 200 ettari già scomparsi, e alla fine, quando ‘incendio sarà domato, saranno certo di più, ci sono gli eccezionali disagi per la popolazione dell’Aquila, costretta a restare in casa per via del’aria irrespirabile. Distrutte dal fuoco o rese inutilizzabili le infrastrutture, (cavi, tralicci ecc.). Ovviamente sono i gravi danni al turismo, il fuoco è arrivato vicino a numerose case e molti turisti sono ripartiti.

Ogni anno, ogni santo anno, in Abruzzo, come in molte altre zone d’Italia è lo stesso bollettino, è lo stesso allarme piromani. E ci vogliono poi anni perché la Natura, secondo i suoi ritmi e le sue capacità, ripristini l’habitat distrutto…. ogni volta la magistratura, ma nonostante le tecnologie satellitari ch permettono di individuare anche i divieti di sosta, non riesce ad arrivare, quasi mai, ai colpevoli.

O. N.