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Disastro ecologico nell’Artico russo: i petrolieri festeggiano così la Giornata Mondiale dell’Ambiente Disastro ecologico nell’Artico russo: i petrolieri festeggiano così la Giornata Mondiale dell’Ambiente
Ci sono voluti Facebooke gli altri social perché la NTEK, controllata dalla NORISLK NICKEL (gigante nella produzione mondiale del nichel) fosse costretta a rivelare... Disastro ecologico nell’Artico russo: i petrolieri festeggiano così la Giornata Mondiale dell’Ambiente

Ci sono voluti Facebooke gli altri social perché la NTEK, controllata dalla NORISLK NICKEL (gigante nella produzione mondiale del nichel) fosse costretta a rivelare ufficialmente l’incidente a un serbatoio di gasolio in una sua centrale termoelettrica di Norilsk, in Siberia. Oltre 20.000 tonnellate di combustibile sono fuorusciti e si sono riversati nel terreno circostante e nel vicino fiume Ambarnaya. Ora penetrano speditamente verso le falde acquifere e marciano verso l’intera rete fluviale: e poi ovviamente arriveranno al mare, causando il più grande disastro ambientale dai tempi (chi lo ricorda?) della petroliera Exxon Valdez, affondata sulle coste dell’Alaska nel 1989. Lo sversamento è del 29 maggio ma le autorità russe ne sono venute a conoscenza solo tre giorno dopo tramite i post facebook dei testimoni: così dichiara il governatore della regione, Aleksandr Uss.

In una videoconferenza trasmessa in diretta TV, Putin ha decretato lo stato di emergenza federale, destinato a mettere in campo tutte le risorse a disposizione delle autorità per fermare e recuperare il gasolio fuoruscito, e ha attaccato duramente Serghei Lipin, AD della NTEK, soprattutto per la maldestra gestione del disastro. Putin ha detto testualmente: “Ma lei sta bene?” riferendosi ovviamente alla salute mentale del manager.

Appare quantomeno singolare la circostanza che le notizie da Mosca giungano proprio mentre il modo intero si appresta a celebrare la “Giornata dell’Ambiente”, promossa dall’ONU per sensibilizzare le opinioni pubbliche riguardo alla necessità di difendere la natura, le acque, l’aria, i terreni, da inquinamento e sfruttamento.

Ma non può sfuggire che il modello di sviluppo a combustibili fossili è di per sé una scelta anti-ecologica, che disastri come quello siberiano sono sempre in agguato: e che nulla cambierà sino a quando ci sarà un’ultima goccia di petrolio da estrarre e da far fruttare.

O. N.