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Demoni e Dei: la velocità delle cose del mondo Demoni e Dei: la velocità delle cose del mondo
Ma che succederebbe se ad un certo punto i fatti che ci vengono raccontati venissero travisati, distorti ed interpretati non secondo la realtà ma... Demoni e Dei: la velocità delle cose del mondo

Le informazioni che la popolazione mondiale ottiene dai mezzi di diffusione moderni sono, nella stragrande maggioranza dei casi, non approfondite dai lettori. Nel bene e nel male. Potremmo chiamarlo senso di fiducia nei confronti di professionisti, esperti, scienziati, giornalisti, che ci raccontano come stanno le cose. Ma che succederebbe se ad un certo punto i fatti che ci vengono narrati venissero travisati, distorti ed interpretati non secondo la realtà ma secondo uno schema al di sopra dell’interesse del popolo? Lo vedremo. Purtroppo non sarebbe questo il problema qualora dovesse verificarsi. Non sarebbe la “matrice” del problema.

I demoni di questa epoca si chiamano pigrizia ed ignoranza e sono i peggiori virus che l’umanità avrebbe potuto contrarre. Perché sono indolori sulla pelle e non riempiono i cimiteri. I rimedi a questi virus sarebbero complessi, giacché ri-costruire un’etica ed una morale al giorno d’oggi comporterebbe una fatica tale che sarebbe più facile spostare una montagna. L’ignoranza e la pigrizia del terzo millennio sono state strutturate nel tempo, mentre si formava l’élite che oggi governa il mondo, fra il boom economico e la fine del ventesimo secolo sovvertendo antropologicamente l’indole dell’uomo, tesa sempre alla innovazione, al progredimento e al benessere derivante dalla fatica, lo sforzo, la lotta, la vittoria o la sconfitta e trasformandola in “mera pretesa di qualcosa”, “attesa dell’evento”, speranza di infelicità altrui, arroganza, superficialità. Le ceneri sulle quali supponiamo di poter espandere il nostro regno individuale.

Tutto questo deriva dalla velocità incredibile con la quale ci giungono le informazioni e la facilità con la quale usiamo strumenti che non conosciamo. Cosa deve accadere perché funzioni un auto? Un telefono? Un Computer? E non sono, queste, domande con risposte fuori dalla nostra portata, come potrebbero essere quelle rivolte all’ignoto, sull’esistenza di Dio e le motivazioni di uno spazio incalcolabile ed incomprensibile al di fuori del mondo. Delle cose del mondo ci fidiamo. Quelle al di fuori di esso possiamo affidarle al fato, a Dio o ad un suo parametro funzionale. Non ne siamo responsabili e non ci fidiamo.

Ma lo sforzo che oggi occorrerebbe per rallentare il moto furibondo del vivere in fretta è già al di fuori delle nostre possibilità. L’evoluzione non comporta soltanto fatti positivi: come non possiamo più far finta di ignorare, da un certo momento in poi, il migliorare ha significato sfruttare, spremere, sprecare. Come se lo scarto fosse un inevitabile sacrificio derivante la capacità del progresso di migliorare la superficie delle nostre vite. L’apparenza, il mostrarci per quel che non siamo, nascondendo i nostri difetti senza la voglia di eliminarli, crescere sulle ali dello svago e non dello sforzo faticoso che struttura, non mettere le proprie sofferenze a disposizione di un’esperienza costruttiva, chiudere gli occhi e non pensare, sono state tutte condizioni che hanno comportato un’epoca decadente, che alle spalle di un romanticismo ancora possibile per futuri di crescita interiore, è divenuta oggi, dopo le due guerre mondiali, decaduta.

Il male per essere davvero male deve provenire dal profondo e così anche il bene. Tutto il resto, è rappresentato, più o meno degnamente, dalla stragrande maggioranza delle persone, pronta per essere manovrata, che annaspa disperata in un mare opaco, in una dimensione grigia di dubbie attese e tempo sprecato.

Torniamo alla domanda iniziale e concludiamo. Che succederebbe se ad un certo punto i fatti che ci vengono narrati venissero travisati, distorti ed interpretati non secondo la realtà ma secondo uno schema al di sopra dell’interesse del popolo? Succederebbe che l’eventuale manovratore vincerebbe con facilità, qualunque cosa affermasse su ogni potenziale dubbio. Il dubbio è stato cancellato dai virus di cui abbiamo parlato. Senza il dubbio, non c’è critica, senza critica non c’è analisi, e senza analisi profonda dei fatti (senza il bene e il male) non è possibile la verità. E’ come far partire un auto disinteressandosi delle motivazioni che hanno comportato l’accensione del motore dopo aver girato la chiave: accetti l’informazione poiché t’importa solo del “dover andare” e non t’interessa del “divenire”, della matrice che ha comportato l’informazione.

Mirko Mocellin