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Dalla catastrofe alla rinascita. Beppe Grillo: “É arrivato il Momento del Reddito Universale” Dalla catastrofe alla rinascita. Beppe Grillo: “É arrivato il Momento del Reddito Universale”
Visionario, folle, estremo, genio incompreso, compreso a volte. Beppe Grillo, il fondatore del movimento 5 stelle è stato negli anni indicizzato nei modi più... Dalla catastrofe alla rinascita. Beppe Grillo: “É arrivato il Momento del Reddito Universale”

Visionario, folle, estremo, genio incompreso, compreso a volte. Beppe Grillo, il fondatore del movimento 5 stelle è stato negli anni indicizzato nei modi più svariati, amato o detestato, le sue affermazioni sono visioni di un mondo migliore, un mondo reale, solidale, ecologico, un mondo al passo coi tempi e non una programmazione dell’umanità, sempre più succube del capitalismo. Un mondo degli uomini, fautori di quelle invenzioni che dovrebbero migliorare la vita di tutti e non solo quella di pochi.

Era il 2012 quando Grillo illustrava dal palco la tecnologia per la stampa 3D di piccoli oggetti di uso comune. “Attraverso l’acquisizione dei progetti reperibili in open source chiunque potrà avviarne l’autoproduzione. Le stampanti 3D saranno il Futuro” gridava, ed esattamente 8 anni dopo, proprio le stampanti 3D hanno permesso di replicare centinaia di valvole per la respirazione assistita e raccordi per la conversione di maschere subacquee in maschere c-pap, di cui gli ospedali cominciano ad esserne carenti. E ancora, chiedeva di incoraggiare la pratica dello Smartworking per iniziare a concepire il lavoro Smart come evoluzione del lavoro, in quanto pratica ben più sostenibile dell’attuale modo di produrre reddito, inneggiandone i benefici; meno inquinamento, meno incidenti, meno manutenzione delle strutture, insomma, tante risorse risparmiate e molta felicità per persone meno stressate e più sane. E non è quello che sta accadendo in questi giorni? Trasformiamo una necessità di casusa maggiore in una possibilita di evoluzione: l’Italia continua a lavorare da casa eppure i sistemi essenziali non si fermano. Aggiorniamoci, miglioriamoci. Non tutto il male viene per nuocere.

Oggi ci crede ancora Beppe Grillo, e ripropone una delle sue più grandi intuizioni, il Reddito Universale.

Si stima che la disoccupazione globale potrebbe colpire 25 milioni di persone portandole inesorabilmente sotto la soglia di povertà. Interi settori subiranno le conseguenze di questa crisi e a fine anno dovremo pesare le macerie; molte aziende potrebbero non riprendersi più. Sapevamo che l’automazione e l’evoluzione tecnologica avrebbero portato via negli anni circa il 50% dei posti di lavoro, ma in uno situazione lavorativa già in crisi, la pandemia di questi mesi potrebbe dare un colpo inesorabile al paese. E giunti a questo punto servono soluzioni ideologiche, è necessario cambiare completamente il nostro sistema economico e di vita. Bisogna comprendere le nostre reali risorse, perché la tecnologia non ha diminuito la produzione, al contrario, l’ha aumentata accrescendo la ricchezza. Una ricchezza che deve essere distribuita secondo le necessità basilari che ha l’individuo e come premio per averla inventata quella tecnologia. Il lavoro lo fanno le macchine? Benissimo. Non devi perdere il lavoro ma devi essere ricompensato. Oggi invece quella rinnovata capacità produttiva arricchisce solamente poche persone mentre le fasce di povertà aumentano a vista d’occhio. Si pensa all’economia, a salvare le banche, ad arricchire ancor di più gli speculatori dell’alta finanza: non va più bene. E la storia insegna che primo o dopo, il popolo insorge.

Un reddito di base universale per diritto di nascita, sarebbe dunque lo strumento che metterebbe l’uomo al centro e non più i mercati, garantendo a tutti lo stesso livello di partenza. C’è già chi nel mondo si sta attivando, dagli Stati Uniti al Regno Unito dalla Nuova Zelanda ad Hong Kong, nazioni che rilanciano la proposta del reddito di base come misura di soccorso, intendono dare reale valore alle persone. Ma come si possono finanziare progetti straordinari come quello di un utopico Reddito Universale?

Dal Blog di Beppe Grillo

“Le fonti principali di finanziamento potrebbero essere varie. Si può andare dalla tassazione delle grandi fortune, dei grandi colossi digitali e tecnologici (Mark Zuckerberg, Bill Gates e Elon Musk  sono sempre stati a favore del reddito universale), magari quelle a più alto tasso di automazione; o rivedere le imposte sui redditi da capitale e sulla proprietà intellettuale. Oppure le cosiddette “ecotasse”, come il Climate Income, Reddito dal Clima, con una tassa sui combustibili fossili come carbone, petrolio e gas; o come avviene in Alaska dal 1982 con l’Alaska Permanent Fund: un dividendo del rendimento economico di un capitale pubblico, che attinge dalle compagnie fossili. Ogni anno, una parte delle entrate derivanti dal petrolio statale è messa in un fondo. Il governo piuttosto che spendere quel denaro, lo restituisce ai cittadini residenti, bambini compresi, attraverso un dividendo annuale. La prima guerra mondiale portò milioni di donne nelle fabbriche e diede il via all’emancipazione delle donne, il Piano Marshall rilanciò l’economia e il benessere del dopo guerra. L’emergenza che stiamo vivendo potrebbe favorire una svolta epocale, rivoluzionaria, che da molti superficialmente è stata sempre considerata folle, e che potrebbe cambiare in meglio il nostro futuro.“

È dunque questo il vero punto di rottura? Dove gli schemi mentali vanno in frantumi come vetri dopo un esplosione, lasciandoci liberi di guardare oltre e dandoci l’opportunità di ripensare totalmente la nostra esistenza?

Correva l'anno 2016, Beppe già parlava di Reddito universale di base. Un'idea che a molti sembrava solo una…

Pubblicato da Gianluca Castaldi su Lunedì 30 marzo 2020

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