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Covid 19, ovvero delle statistiche senza senso Covid 19, ovvero delle statistiche senza senso
Credibilità zero dell’informazione ufficiale Da quando venne dichiarato in Italia lo stato di emergenza, tutti gli esperti di statistica hanno spiegato, in tutti i... Covid 19, ovvero delle statistiche senza senso

Credibilità zero dell’informazione ufficiale

Da quando venne dichiarato in Italia lo stato di emergenza, tutti gli esperti di statistica hanno spiegato, in tutti i modi possibili immaginabili, che basarsi su dati giornalieri per capire l’evolversi della situazione era una solenne fesseria. Questo, una volta messo in moto il cervello, è in grado di capirlo chiunque. In un giorno particolare, può essere entrato il virus in una casa per anziani, avremo magari 100 infettati, o 15 decessi. E il picco sale. Il giorno seguente ciò non avviene, e il picco scende di colpo. E già la validità statistica del numero è uguale a zero. Ma se vogliamo questo è ancora il meno. La cosa più eclatante è che il numero di contagi può essere misurato, in maniera minimamente credibile, in base ai tamponi o comunque agli esami che vengono effettuati sulla popolazione. Occorrerebbe quindi randomizzare il numero dei tamponi sull’arco di tempo, e poi a partire da un’analisi statistica ipotizzare un numero, con una forcella ecc. ecc.

Sparare dei dati grezzi quotidianamente significa fare coscientemente disinformazione, far sì che l’opinione pubblica si ritrovi sempre più disorientata, oltretutto di fronte all’altalena di pareri e giudizi ‘sparati’, in base ai dati, ma anche in base alle proprie convinzioni, da una schiera di virologi rissosi e interessati, tipo un Lopalco che non trova di meglio da fare che candidarsi alle elezioni regionali col PD – sicuro che tutti gli anti PD finiranno per non accettare le sue valutazioni scientifiche…

Insomma, secondo noi è impossibile, nel breve-medio periodo, capire qualcosa dell’epidemia dal punto di vista scientifico-statistico. Bisogna accontentarsi di una valutazione un tanto a spanne, quella valutazione che oggi ci fa dire che il virus, quantomeno la mortalità del virus e l’epidemia, sono sconfitti… senza combattere, ossia senza vaccinazioni di alcun tipo. La vicenda si è chiusa da sola, il virus si è easurito: dieci morti al giorno o nessuno, è esattamente la stessa cosa, sempre, ovviamente, dal punto di vista epidemico-statistico.

Tornerà l’emergenza? non è dato sapere. Ma certo se tornerà non sarà a causa degli assembramenti o del mancato uso della mascherina: dalla fine del lock-down a oggi gli assembramenti sono stati decine e decine, e l’uso della mascherina è ovunque un optional: eppure l’epidemia non è ripartita.

Se poi il lettore volesse sapere cosa pena l’umile cronista, ecco, pensa che la mascherina nei locali chiusi deve essere portata, magari solo sulla bocca, per un minimo di rispetto verso chi ha ancora paura.

Franco Slegato