ovidio news
Corte Costituzionale: eutanasia consentita in casi estremi Corte Costituzionale: eutanasia consentita in casi estremi
L’articolo 580 del codice penale nella parte in cui l’aiuto al suicidio è vietato senza appello è incostituzionale. Questa la storica sentenza della Corte... Corte Costituzionale: eutanasia consentita in casi estremi

L’articolo 580 del codice penale nella parte in cui l’aiuto al suicidio è vietato senza appello è incostituzionale. Questa la storica sentenza della Corte Costituzionale che considera la normativa attuale non in grado di tutelare i diritti del malato grave, impossibilitato, senza l’aiuto di terzi, ad autodeterminarsi o a procedere nella scelta delle terapie. Ovviamente il caso riguarda quei pazienti non guaribili, mantenuti in vita perché attaccati alle macchine ma comunque in grado di comunicare decisioni. Questione già chiarita dalla legge del 2017 sulle Disposizioni anticipate di trattamento. Il caso è quello di Fabiano Antoniani (Dj Fabo) e del suo amico radicale Marco Cappato che lo accompagnò in Svizzera per aiutarlo a morire il 27 febbraio 2017. E secondo quando disposto dalla Corte Costituzionale adesso Cappato dovrebbe andare assolto in un processo che avrebbe potuto condurlo ad una condanna fino a dodici anni.

Da oggi siamo tutti più liberi” ha dichiarato Cappato, “ora vediamo cosa accadrà riguardo ai miei processi. La sentenza della Consulta non risolve comunque la questione politica anche se adesso i parlamentari sono più liberi anche rispetto ai capi dei loro partiti. Che inviteremo tutti al congresso dell’associazione Luca Coscioni che si terrà a Bari dal 3 ottobre per rilanciare la sfida per una legge che consenta di vivere liberi fino alla fine”.

Certamente la Corte Costituzionale ha messo ben definiti paletti e indicazioni che adesso anche la politica potrà e dovrà recepire. Ieri è stato depositato un nuovo disegno di legge sottoscritto da esponenti di partiti che sostengono la maggioranza (Cirinnà, Cerno, De Petris, Mantero, Mancini, Nugnes e Rampi), il quale è in linea con le condizioni stabilite dalla Consulta.

Ma il vero problema è la federazione nazionale dei medici (Fnomceo) che non vuole che la decisione della Consulta ricada sul personale sanitario. E la parte più delicata della questione riguarda proprio questo settore, diviso sull’opportunità di un’operazione che, molti medici, ritengono un “omicidio assistito”. Intanto in 237 hanno firmato il loro parere favorevole. Dunque la Corte Costituzionale ha tracciato la via, adesso attenderemo gli aspetti decisionali di una questione etica, umana e morale che ci riporta al 1978 e a quel referendum sull’aborto che aprì una nuova stagione, epocale, di diritti e libertà.

otrel