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Corruzione a Massarosa: storia di un dissesto e di una commissione che non s’ha da fare Corruzione a Massarosa: storia di un dissesto e di una commissione che non s’ha da fare
BLOG: Il fiero Alleaten Il Cavaliere Mascherato Massarosa è un cittadina nei pressi di Viareggio, dove si sono svolte l’anno scorso le elezioni comunali.... Corruzione a Massarosa: storia di un dissesto e di una commissione che non s’ha da fare

BLOG: Il fiero Alleaten

Il Cavaliere Mascherato

Massarosa è un cittadina nei pressi di Viareggio, dove si sono svolte l’anno scorso le elezioni comunali.

L’amministrazione uscente, del Partito Democratico, ha lasciato un dissesto certiticato di 10 milioni e 800.000 euro, in nessun modo rimediabile con le finanze comunali.

Riportiamo qui il paerere certificato dei revisori:

In campagna elettorale, l’amministrazione uscente aveva negato l’esistenza del dissesto, sottolineata invece dalle liste di destra, e anche dal Movimento 5 Stelle, che aveva dal suo canto promesso ai cittadini che sarebbe stata istituita una commissione d’inchiesta per inchiodare alle loro responsabilità quelli che avevano causato di questa grave situazione.

Le elezioni sono state vinte dal Centro Destra, e il consigliere del Movimento 5 stelle, Vasco Merciadri (notissimo medico e collaboratore della nostra casa editrice oltreché del sito) trovandosi all’opposizione, è stato nominato Presidente della Commissione di Garanzia che, infatti, sta indagando sul dissesto.

Ed ecco il colpo di scena. A pochi giorni dall’approvazione del bilancio, tre consiglieri abbandonano la maggioranza. Il voto contrario di Merciadri diventa indispendabile per bocciare il bilancio e far cadere la giunta.

Far cadere la giunta però significherebbe bloccare, per anni, se non per sempre, i lavori della commissione. Dopo lunghe discussioni nel meet-up locale, Merciadri opta per votare il bilancio, rintuzzando così il tentativo del PD di insabbiare tutto abbattendo la giunta di destra,.

Ma la cosa lascia gravi strascici in casa Pentastellata. Il Senatore di Zona, Gianluca Ferrara, aveva fatto pesantissime pressioni su Merciadri perché si allineasse con il PD (definito dal senatore “il nostro alleato”) e di fornte al diniego oppostogli, forte della sua influenza, aveva denunciato Merciadri ai probiviri accusandolo di ‘sostenerte un sindaco non del M5S”, omettendo ovviamente le motìvazioni. Questo ha portato i probiviri a espellere (senza neppure ascoltarlo, e questo appare grave e decisamente squalificante) merciadri.

Ma siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi… si scopre che a luglio, pochi giorni prima del consiglio del bilancio, Giovanni Brocchini consigliere di maggioranza si reca in caserma dei CC, e denuncia, prove alla mano, che hanno tentato di corromperlo per aggiungersi agli altri tre consiglieri transfughi e far cadere il sindaco Coluccini.

Gli sono stati offerti 7.000 euro e possibilità di avanzamenti di carriera, e ad essere indagati sono proprio i tre consiglieri passati all’opposizione (Sisto Dati, Mascia Garibaldi e Lorenzo Ghiara) il marito di Mascia Garibaldi, Stefano Allegri, e un ex consigliere comunale di centro destra, Luca Morgantini. I tre hanno da poco chiesto l’iscrizione a Fratelli d’Italia.

Ovviamente, a Massarosa è convinzione generale che anche dietro al voltafaccia dei primi tre consiglieri di centro-destra si celi una manovra oscura.

Ma perché tanto accanimento nel far cadere a una anno dalla nascita la giunta Coluccini?

Giunta che, oltretutto, sarebbe sostituita da un commissario, con tutte le conseguenze negative per la vita democratica del Comune che si possono ben immaginare.

Se esponenti Partito Democratico sono arrivati fino al senatore 5 Stelle Ferrara per bloccare Merciadri, e qualcuno a proporre soldi a uno (o forse più) consiglieri perché lascino Coluccini, … non sarà che dietro i 10 milioni e passa di dissesto non ci siano solo omissioni e incapacità, ma qualcosa di più grave?

Resta da stabilire la responsabilità del senatore Ferrara, schierato al 100% con chi fa attività politica utilizzando metodi che ci asteniamo da aggettivare, ma che a un senatore del Movimento Cinque Stelle non dovrebbero piacere. Aver definito “un atto ignobile” il voto di Merciadri, aver dichiarato che il dissesto fosse rimediabile (nonostante il parere dei revisori, e il fatto obiettivo che 10 milioni e 800.000 euro, per un comune piccolo come Massarosa siano un’enormità) e avere addirittura promosso l’espulsione del consigliere, indica una sua totale mancanza di etica politica, di rispetto per l’indipendenza di una realtà locale che non ha voluto piegarsi a logiche oscure e squalificanti.

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