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Misure restrittive prorogate fino al 3 maggio, una scelta difficile ma necessaria ha ribadito il Premier Conte. Decisione emersa dopo gli incontri con il...

Misure restrittive prorogate fino al 3 maggio, una scelta difficile ma necessaria ha ribadito il Premier Conte. Decisione emersa dopo gli incontri con il Comitato tecnico scientifico, con i ministri, con le regioni, le province, i comuni, con le associazioni di categorie. I segnali della curva epidemiologica sono incoraggianti, le misure fin qui adottate hanno dato dei frutti e non si può cedere adesso perchè potrebbero essere persi i risultati fin qui raggiunti.

Bisogna mantenere alta la soglia di attenzione per la Pasqua e per i successivi ponti del 25 aprile e del 1 maggio. Dopo il 3 maggio l’auspicio è ripartire con cautela e dipenderà dal nostro comportamento: mantenere la distanza sociale.

La proroga vale anche per le attività produttive, la tutela della salute al primo posto con la ponderazione di tutti gli interessi in campo. La priorità è la tenuta del tessuto socio economico, produttivo, verranno allentate prima possibile le misure di tutte le attività in condizione di sicurezza. Dal 14 aprile però verranno riaperte delle attività: librerie, cartolibrerie, negozi per neonati, attività di silvicoltura ecc.

Il lavoro della fase 2 è già partito, quello della convivenza con il virus, si sta lavorando ad un programma che poggia su due pilastri: l’istituzione di un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. L’obiettivo è contenere l’indice di contagio R0 al di sotto di 1.

L’Europa ha bisogno di 1.500 miliardi di euro per fronteggiare la situazione. Le proposte messe sul tavolo dell’eurogruppo sono un primo passo. Il Fondo è la vera vittoria da portare a casa. Conte ha ribadito che il MES è uno strumento totalmente inadeguato, insufficiente per l’emergenza. L’Italia è stata da subito più ambiziosa e lavoreremo nella direzione degli eurobond e lo ricorderà con dignità e con la forza di un popolo per ottenere il risultato al prossimo consiglio europeo.

Conte ha sottolineato che c’è un dibattito legittimo e vivace sul MES, come avviene in democrazia e il governo troverà una soluzione, come sempre fatto, attraverso un’informazione tempestiva con i rappresentanti del popolo con chiarezza e senza falsità. Precisa che il MES esiste dal 2012, non è stato attuato adesso come irresponsabilmente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, questo governo non lavora con il favore delle tenebre ma guarda in faccia gli italiani.

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