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Conte annuncia: arriva il Recovery Fund, e se ne va Quota 100 (la Fornero apprezza) Conte annuncia: arriva il Recovery Fund, e se ne va Quota 100 (la Fornero apprezza)
L’UE pretende riforme, a pezzi il mito della nuova Europa solidale L’annuncio di Conte che il provvedimento pensionistico chiamato “Quota 100” non sarà rinnovato,... Conte annuncia: arriva il Recovery Fund, e se ne va Quota 100 (la Fornero apprezza)

L’UE pretende riforme, a pezzi il mito della nuova Europa solidale

L’annuncio di Conte che il provvedimento pensionistico chiamato “Quota 100” non sarà rinnovato, non ha colto di sorpresa la maggior parte degli osservatori.

Ma l’interpretazione che ne è stata data, a notro avviso, è sbaglata.

Si è detto che si tratti di una rivalsa su Salvini, dato che il provvedimento è stato, ed è, fortemennte voluto dalla Lega; si è detto che si inserisce nel braccio di ferro fra M5S e PD per pesare di più sull’indirizzo della politica governativa, e che Di Maio (il vero domine del movimento di Grillo) abbia deciso di sacrificare quota 100 per portare a casa altro, in particolare la rinuncia ai soldi del MES.

Si è detto che questa scelta sarebbe inevitabile dopo l’ennesimo allarme lanciato dalla Corte dei Conti in merito alla tenuta del sistema pensionistico.

Eppure, ai tanti commentatori in servizio permanente attivo sui cosiddetti ‘giornaloni’, non può essere sfuggito il rapporto fra le continue dichiarazioni del Presidente del Consiglio, in merito all’adeguamento del sistema italiano alle riforme chieste in cambio del Recovery Fund, e questo annuncio.

Il prestito, e il contributo, che l’Europa concederà all’Italia, viene usualmente presentato come un segno di “grande generosità” da parte della UE nei confronti del nostro paese, e a Roma è di moda sostenere che l’Europa è cambiata. Se questo sia vero, lo lasciamo giudicare al lettore.

All’Italia arriveranno in prestito 127,4 miliardi (su 202 miliardi complessivi). Prestito significa che andranno rimborsati a partire dal 2027, e il rimborso dovrà essere completato a fine 2058. Dal 2027 dunque il bilancio nazionale sarà intanto appesantito di 4 miliardi l’anno – e ricordiamo che la Commissione ha chiaramente scritto che appena finita l’emergenza, le linee generali di bilancio saranno ripristinate, ivi compresa la tendenza al pareggio.

Ma anche la parte cosiddetta ”a fondo perduto” (81,4 miliardi) in realtà dovrà essere rimborsata, sia pure a livello UE. Difatti, quelli che l’UE passa agli Stati (750 miliardi) sono soldi che il mercato presta, e l’Europa deve quindi restituirli. La quota parte dell’Italia in questa restituzione è di 40 miliardi e 600 milioni: il ‘fondo perduto’ alla fine si riduce a 40 miliardi, con cui potrà essere ripagato 1/3 del prestito ricevuto.

Si tratta di cifre non molto distanti da quelle del QE, (il cosidetto Bazooka di Draghi) che ha avuto dal canto suo il merito di non richiedere condizioni specifiche, trattandosi di un’operazione puramente bancaria (peraltro fallimentare, al punto che tutta la teoria dell’inflazione, basata sul quantitativo di moneta in circolazione, dovrebbe essere rimessa in discussione).

Eliminato dunque l’equivoco “generosità”, torniamo al nostro sistema pensionistico.

A indicare con chiarezza quello che sta succedendo, è stata l’ex ministro Fornero, che già nel mese di luglio dichiarava “L’Europa ci chiede di fare attenzione a come spendiamo i soldi . Cosa vuol dire? Vuol dire spendere per il futuro, spendere per i giovani. Vuol dire abbandonare le abitudini del passato, che implicavano che noi spendessimo soprattutto per il sistema pensionistico e i pensionamenti anticipati”. E ancora: “Quota 100, che rappresenta una deviazione importante rispetto alle riforme che sono state fatte nel passato, inclusa quella che porta il mio nome. Quella deviazione è un percorso pericoloso, non sostenibile nel tempo. Quindi dovete ritornare sulla strada della sostenibilità”. La soluzione prospettata dalla Fornero, dunque, è quello di lasciare che “questo errore, Quota 100, continui fino alla scadenza, poi non bisogna però reiterare l’errore”.

Come si vede è esattamente la posizione di Conte, e non a caso lElsa Fornero ha accolto con viva soddisfazione l’annuncio dell’abolizione (della “non proroga”) di Quota 100.

Infine, si dice che Quota 100 non abbia funzionato, perché soltanto un pensionato su tre è stato rimpiazzato da un giovane al primo impiego. Si mette cioè in relazione il problema dell’occupazione con quello del diritto alla pensione. E anche questo non ha molto senso: un diritto è un diritto, e quota 100, a nostro avviso, è il minimo sindacale in termini di giustizia sociale, a fronte di una società che vede pensionati da 100,.000 euro l’anno e pensioni sociali da 4.000 euro l’anno.

L’Europa così solidale, prevede sistemi pensionistici e trattamenti diversi da Stato a Stato, in termini economici e di età pensionabile. Che il post-Covid dell’economia italiana, con il mega-prestito da restituire debba passare attraverso l’abolizione di Quota 100, non è uno schiaffo alla Lega, non è semplicemente un arretramento del M5S: è uno schiaffo agli anziani, e un arretramento dello stato sociale. Quanto pesante, lo scopriremo dal provvedimento che la sostituirà.