ovidio news
Comincia a Pescara la “Festa della Rivoluzione” per ricordare la figura di Gabriele D’Annunzio a 100 anni dall’impresa di Fiume Comincia a Pescara la “Festa della Rivoluzione” per ricordare la figura di Gabriele D’Annunzio a 100 anni dall’impresa di Fiume
E’ iniziata oggi a Pescara la grande kermesse con cui la città vuole ricordare la più grande impresa compiuta dal suo figlio prediletto, il... Comincia a Pescara la “Festa della Rivoluzione” per ricordare la figura di Gabriele D’Annunzio a 100 anni dall’impresa di Fiume

E’ iniziata oggi a Pescara la grande kermesse con cui la città vuole ricordare la più grande impresa compiuta dal suo figlio prediletto, il “vate”, Gabriele D’Annunzio. 100 anni fa le truppe legionarie, al comando del grande Abruzzese occupavano Fiume.

L’impresa di Fiume è cosa da libri di storia, non certo da breve articolo sullo schermo di un sito d’informazione. Basti qui ricordare una città italiana in mano allo straniero, alla fine della prima guerra mondiale, la cui guarnigione si ribella, appoggiata da volontari provenienti da tutta Italia, restando autonoma e indipendente in quanto enclave italiana in stato straniero, per quasi due anni. Due anni in cui diventa laboratorio politico, estetico, esistenziale per uomini eccezionali in tempi eccezionali, prima che la realpolitik Giolittiana metta fine a tutto ciò. D’Annunzio fu il simbolo, ma anche concretamente l’artefice di questa esperienza straordinaria, di cui non c’è praticamente più traccia nei testi scolastici e nella memoria popolare, a causa della dittatura del Pensiero Unico e del Politicamente Corretto, che ha relegato D’Annunzio nel cono d’ombra del Fascismo, ossia del ‘male assoluto’ che sarebbe costituito, nell’era di Stalin, di Hitler, di Hiroshima e Nagasaki dal ventennio mussoliniano. D’Annunzio non fu ‘fascista’, fu tutt’altra cosa (qualunque cosa sia stato, ovviamente il fascismo) fu casomai un temibile rivale di Mussolini, e si preoccupò sostanzialmente di fare della propria vita un’opera d’arte, oltreché di scrivere romanzi e poesie fra i più belli del secolo, inventare città come Pescara e dare un segno indelebile ai suoi tempi. La “Festa della Rivoluzione”, con conferenze, dibattiti, letture, spettacoli teatrali e musicali vuole ricordare tutto questo, e O. N. vi invita a consultare il programma, che dir nutrito è un eufemismo, alla pagina http://dannunzioweek.it/#programma

Arrivederci a Pescara!