ovidio news
Come si formano le ‘idee’ Come si formano le ‘idee’
Il condizionamento delle “autorità positive” e delle “autorità negative“. In psicologia sociale (che non è una scienza… ma banalmente una disciplina) è da decenni... Come si formano le ‘idee’

Il condizionamento delle “autorità positive” e delle “autorità negative“.

In psicologia sociale (che non è una scienza… ma banalmente una disciplina) è da decenni noto ed esplorato il meccanismo dell’autorità positiva/autorità negativa. In parole povere, data l’impossibilità che ognuno di noi ha di verificare la correttezza o meno di ogni informazione ricevuta, ecco sorgere la necessità (assoluta) di credere a ciò che ci viene detto, ovvero di non credere: e questa ‘decisione’ deriva dalla persona o dall’istituzione che ci informa. Una parte enorme di tutta la nostra mappa mentale, delle nostre credenze, dei nostri pregiudizi si viene formando nei primi anni di vita. Senza questa mappa dovremmo apprendere ogni cosa dall’esperienza, e moriremmo rapidamente ustionati, annegati o strozzati.

Invece la mamma e il papà ci insegnano che il fuoco brucia, che nell’acqua si affoga, che non dobbiamo cacciarci in gola il chiodo trovato per terra.

Poi viene il maestro e poi, pian piano, tutta una serie di autorità, alcune delle quali rifiutiamo, ma con cui comunque ci rapportiamo.

La ‘scienza’ e la ‘religione’ sono, in particolare, due di queste fondamentali autorità.

Non ci occupiamo qui della religione: tutti riconoscono che si tratta di un ambito del tutto irrazionale. O credi o non credi. Ogni buon prete di qualunque confessione ti dirà che la mente umana è troppo piccola per poter anche solo pensare di ‘capire’ il disegno divino. Ti dirà che lui, il prete, è a conoscenza di questo disegno, in quanto la sua Chiesa ne è misteriosamente depositaria, e che dunque è tuo assoluto dovere, e anche tua assoluta convenienza, riconoscere la sua autorità. Tutto chiaro, un patto a suo modo onesto, almeno nel mondo contemporaneo in cui l’individuo ha a disposizione molte diverse possibilità di informazione. L’autorità positiva per centinaia di milioni di fedeli è la propria chiesa, ma tutti sono assolutamente liberi di rifiutarsi di ‘credere’ e di crederle.

Per la scienza, il discorso è apparentemente (ma solo apparentemente) diverso.

Difatti, come abbiamo visto per la fisica, nessuno di noi comuni mortali è in grado di risolvere l’equazione in base alla quale Einstein dimostra (per qualcuno, per altri no) la teoria della relatività generale.

Si tratta di compiere, o meno, un atto di fede.

Quando compio una qualunque azione della mia vita quotidiana, vita che, come abbiamo visto, si dipana completamente all’interno di un sistema tecnologico-scientifico, io compio contemporaneamente un atto di fede.

Se mi trovassi improvvisamente a non credere più che il colorante del mio cibo sia stato scientificamente testato, che lo stesso valga per l’aspirina, per il rosso carminio con cui è stato tinto il mio maglione, per la macchina a raggi X con cui mi stanno guardando il braccio contuso, per il fumo che esce dalla ciminiera dietro casa… vivrei ad un livello di angoscia e di stress intollerabili.

Se voglio vivere con un minimo di tranquillità, se voglio avere una mappa mentale che mi orienti, io mi devo fidare dell’autorità, di quell’autorità che mi garantisce.

Ma siccome va da sé che l’autorità politica non ha necessariamente a che vedere con l’etica, la morale, e il mio benessere; che so bene come la corruzione, la disonestà e l’incompetenza siano parte integrante della società in quanto tale; so bene che l’industria pensa al suo profitto e non alla mia salute… l’unica, ultima autorità positiva che mi resta, chiesa a parte, è la Scienza, o, come dicono i saggi burioni, la ‘comunità scientifica’.

Perché certo può esistere, come un prete, anche un singolo scienziato corrotto… ma la ‘comunità scientifica’, ricorda, è la tua Chiesa, è la depositaria della Verità e pensa in ogni istante alla Tua Vita, al Tuo benessere, alla Tua Famiglia, ai Tuoi Figli… e incidentalmente brevetta qui e là, perché bisogna pur mangiare, no?

Se fosse solo un problema di brevetti e di interesse economico su ricerche e scoperte destinate a migliorare la nostra vita… potremmo cercare di districarci e riconoscere comunque la scienza, anzi la ‘comunità scientifica’ come autorità comunque positiva. Ma ci sono intere categorie di scienziati che contraddicono questo possibile atto di fede.

Angelo Casali