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Come Big Pharma colonizza politica e cultura: la salute come dividendo aziendale Come Big Pharma colonizza politica e cultura: la salute come dividendo aziendale
Uno studio di Novartis diventa convegno con università e uomini delle Istituzioni: al servizio dell’industria farmaceutica – Nella foto Pasquale Frega, AD NOVARTIS    “Ripensare... Come Big Pharma colonizza politica e cultura: la salute come dividendo aziendale

Uno studio di Novartis diventa convegno con università e uomini delle Istituzioni: al servizio dell’industria farmaceutica – Nella foto Pasquale Frega, AD NOVARTIS

   
Ripensare la salute del futuro in ogni suo aspetto: dalla scienza medica digitale, al benessere della persona, dall’intelligenza artificiale applicata alla chirurgia e all’assistenza, fino ai nuovi modelli organizzativi e territoriali. È quello che propone il progetto “La Salute in Movimento”, nato da un’iniziativa comune di Novartis e Culture, in collaborazione con CittadinanzAttiva, Politecnico di Milano, Università Humanitas, Università Federico II di Napoli, l’Associazione InnovaFiducia e Generativita’.”

Questo per certi versi incredibile comunicato dell’ANSA ci informa di progetto sociale aggregante e partecipativo che coinvolge pazienti, cittadini, professionisti del settore e istituzioni. Un incontro on line che ha inizio con un Health Talk (qualunque cosa ciò significhi) , che coinvolge Pasquale Frega, Country President e Amministratore Delegato di Novartis Farma (che possiamo immaginare quale idea di salute possa portare, dato che il suo business è la malattia, e che se fossimo tutti in salute si morirebbe di fame) e Luciano Floridi, Professore ordinario di filosofia ed etica dell’informazione dell’Università di Oxford, che in quanto a etica ci lascia un po’ stupiti: non vede conflitti di interesse fra questa materia e i profitti di Big Pharma?. Il tema dell’incontro, del 23 ottobre, basato su uno studio già approntato da Novartis (il Manifesto ‘Salute e cura in una società connessa’ scaturito dal lavoro del Think Tank “#MoreValue4Impact” e promosso dalla Direzione Medica di Novartis ) è stato la “visione di un sistema salute più sostenibile, sia in termini economici sia sociali. I relatori del tavolo individueranno azioni concrete per lo sviluppo di una sanità globale che superi le disuguaglianze, favorendo una più equa capacità di accesso alle cure e alle nuove tecnologie”.

E certo. La salute secondo questi esponenti dell’élite culturale e scientifica, consiste nell’avere a disposizioni i farmaci per curarsi. Infatti, stanno parlando della malattia, per la precisione, del business della malattia, essendo la salute cosa completamente diversa che a loro, non interessa.

I firmatari del Manifesto? Antonio Gaudioso, Segretario Generale di Cittadinanzattiva, il professor Marco Montorsi Rettore di Humanitas University, il dottor Vincenzo Panella, Direttore Generale Policlinico Umberto I di Roma e la professoressa Felicia Pelagalli, docente di Interpretazione del dato complesso nel Master Big Data dell’Università Sapienza di Roma. questa commistione, così evidente e così spudorata fra una delle più grandi case farmaceutiche e il mondo dell’Università, mette in discussione automaticamente tutto l’ambiente della ricerca e dell’insegnamento e pregiudica la formazione di studenti e docenti, delle facoltà di medicina cui viene imposto un modello scientifico e culturale funzionale agli interessi privati dei colossi dell’industria farmaceutica.

Molto interessante è stata la partecipazione dall’incontro del 23 ottobre di Walter Ricciardi, oggi rappresentante italiano presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità, dimessosi dalla carica di presidente dell’ ISS dopo che era esploso il caso dei suoi conflitti d’interesse con aziende private: l’attrazione fatale verso Big Pharma non lo ha evidentemente abbandonato.

Buon business a tutti

Franco Slegato