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Cingolani, la transizione ecologico-nucleare Cingolani, la transizione ecologico-nucleare
In due interviste il Ministro scelto personalmente da Grillo spiega che la transizione ecologica dovrà basarsi su una miriade di microcentrali nucleari sparse sul... Cingolani, la transizione ecologico-nucleare

In due interviste il Ministro scelto personalmente da Grillo spiega che la transizione ecologica dovrà basarsi su una miriade di microcentrali nucleari sparse sul territorio.

Quando Beppe Grillo chiese ai suoi di votare a favore del governo Draghi perché ci sarebbe stato un Ministero della Transizione Ecologica, a capo del quale lui stesso proponeva tal Cingolani, sconosciuto ai più, apparve subito, almeno agli osservatori più avveduti, che si trattava di un escamotage per ottenere l’assenso da parte degli iscritti al M5S ad appoggiare uno degli italiani più compromessi con l’universo dell’alta finanza predatrice e cosmopolita.

Ma neppure nel più terribile degli incubi si poteva immaginare che Cingolani proponesse ciò che ha proposto l’altro ieri in un’intervista apparsa sul Foglio, a firma di Claudio Cerasa, in cui Cingolani spalanca le porte all’installazione di centinaia di piccole centrali nucleari diffuse sul territorio…

Un primo allarme lo si eara avuto da altre sue dichiarazioni, questa volta rese al Corriere della Sera il 2 maggio u.s. (a Federico Fubini, il ‘giornalista’ che nascose il dato dei bambini morti in Grecia a causa dell’austerity, per non danneggiare l’UE) dove, in chiusura, si legge, a fronte del problema dell’approvvigionamento energetico “…credo che nessuno sia così folle da pensare che la risposta sia la decrescita. Non si può chiedere alle persone di perdere il lavoro perché tutto dev’essere verde, tantomeno dopo questi anni drammatici. La sostenibilità è sempre un compromesso, non può essere un valore assoluto. Dunque deve mediare fra istanze diverse. È illusorio pensare che esista un’unica soluzione automatica”. Fubini: “In Francia la si cerca tramite reattori nucleari da 340 Megawatt piccoli come container, che l’Unione europea sta valutando di rendere ammissibili fra i progetti verdi”.
Cingolani: «Questa decisione potrebbe cambiare le strategie di molti Paesi. Se cambierà la definizione stessa di energia rinnovabile, lo scenario competitivo fra economie europee cambia completamente. Valuteremo il da farsi, se questo succederà davvero»”

Roberto Cingolani, l’uomo ‘proposto da Beppe Grillo’ lavorava prima di diventare ministro per Leonardo, la nostra più importante industria nel campo delle tecnologie militari. Il suo personale campo di intervento è stato quello della ricerca, che comprende, in questo momento proprio la creazione di una rete di piccoli reattori nucleari a palline di uranio. Non si tratta, come si vede, di tecnologia civile, ma strettamente militare, dato che ad esempio il Pentagono vuole utilizzare questi mini-reattori in tutte le sue basi, sparse nel mondo intero.

Poteva mancare, in questo scenario, Bill Gates? Certo che no.

Infatti, infatti è in corso la realizzazione del progetto “Terra Power”, finanziato dal noto filantropo (sic) che per fornire energia si propone proprio di costruire migliaia di piccoli impianti, alcuni di rinnovabili, ma altri di mini-nucleare.

Bill Gates ha intenzione di mettere sul mercato queste mini-centrali entro il 2030.

Bene, Cingolani (che, come abbiamo visto, non ha neppure la più pallida idea di cosa sia la decrescita, e pensa che serva a far perdere il lavoro alla gente, anziché a de-monetizzare l’economia) nell’intervista a Cerasa, si spinge molto oltre.

Innanzitutto, come ormai è deficit culturale diffuso, confonde l’ecologia con l’ambientalismo. Sta al Ministero della Transizione Ecologia, ma non capisce neppure di cosa si tratti, tanto che ci illumina: “L’Ambientalismo è crescita, è creazione di lavoro, è progresso, non è decrescita”. Qualcuno gli spieghi che ‘ambientalismo’ ed ‘ecologia’ non sono sinonimi, e l’idea di progresso non ha nulla a che vedere con l’ECOLOGIA, alla cui base (vedi “Il Tao dell’Ecologia di Goldsmith”) sta casomai il principio del ‘climax’ ossia dell’equilbrio.

A Cerasa, Cingolani ribadisce, fuori di ogni ambiguità  che è favorevole all’utilizzo dei “mini reattori nucleari a fissione che sono quelli che vengono generalmente usati all’interno delle grandi navi, che producono poche scorie e che arrivano a produrre qualcosa come 300 MegaWatt…. “La Francia insieme con nove paesi dell’est Europa, ha presentato una richiesta alla Commissione europea per capire se questi microreattori possono essere riconosciuti come sorgenti di energia verde. […] Dovesse la Commissione europea considerarla una fonte di energia pulita, sarebbe nostro dovere fare una discussione e prendere in considerazione il mini nucleare. Anche qui occorrerebbe fare un’analisi accurata dell’impatto ambientale, dei costi e del rapporto vantaggi/svantaggi, senza nessuna ideologia”

E in realtà, siamo alle solite. Il progresso, la ragione economica, la tecnologia, l’economia di mercato non sono IDEOLOGIA, sono VERITA’ evidenti e indiscutibili. Metterle in discussione, questo sì è ideologia, e dunque inutile freno alle mirabili sorti e progressive.

Non gli è bastato Chernobyl, e si sapeva, non gli è bastata Fukushima, con l’acqua radioattiva sparsa in mare. Non gli basta non sapere dove seppellire le scorie delle centrali nucleari dismesse (e chi non le vuole vicino a casa è asociale e vittima della sindrome Nimby), non gli basta che l’Italia sia il più grande produttore occidentale di terremoti.

E non gli è neppure bastato il NO assoluto degli italiani al nucleare. Sanno loro cos’è bene per noi: una miriade di mini-Fukushima da spandere sul territorio. La transizione ecologica…

Franco Slegato

Risultato immagine per manuale di politica ecologica alessandro perrone
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