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Medici contro medici dell’ISS: quelle mascherine non ci proteggono e non impediscono il contagio. Si cambi il provvedimento Medici contro medici dell’ISS: quelle mascherine non ci proteggono e non impediscono il contagio. Si cambi il provvedimento
ITALIA – Si fanno sentire eccome, i medici della Federazione CIMO-FESMED, che, in una nota diffusa in queste ore, entrano in dura polemica con... Medici contro medici dell’ISS: quelle mascherine non ci proteggono e non impediscono il contagio. Si cambi il provvedimento

ITALIA – Si fanno sentire eccome, i medici della Federazione CIMO-FESMED, che, in una nota diffusa in queste ore, entrano in dura polemica con l’Istituto Superiore di Sanità, additandolo come responsabile delle recentissime decisioni in materia di prevenzione e protezione del personale sanitario per l’emergenza coronavirus, disposte con Decreto dal Presidente del Consiglio, ma su indicazioni, appunto, dello stesso ISS. Secondo la Federazione, infatti, le “mascherine chirurgiche” prescritte per tutti coloro, medici e paramedici, che operano in prima linea, ogni giorno in situazioni di estremo rischio di contagio, sono del tutto inadeguate.

Si legge, infatti, nella nota: “Il presidente della Federazione CIMO-FESMED, Guido Quici, denuncia la gravità delle indicazioni dell’ultimo Rapporto COVID-19 dell’ISS che hanno consentito al Governo, con il DL “Cura Italia” n. 18 del 17.3.2020, di obbligare l’utilizzo di mascherine chirurgiche quale dispositivo idoneo alla protezione.
Ricordiamo che le mascherine chirurgiche hanno:

  1. Limitata diffusione nell’ambiente di particelle potenzialmente infettanti da parte di individui infetti o potenzialmente infetti
  2. Non ha funzione filtrante in fase inspiratoria, pertanto non protegge dall’inalazione di particelle aeree di piccole dimensioni
  3. Deve essere indossata da individui infetti o potenzialmente infetti.

“Che un simile provvedimento – prosegue con una punta di amarezza Quici – sia opera di colleghi medici, non impegnati in prima linea negli ospedali, negli ambulatori del territorio o sui mezzi di soccorso è di una gravità assoluta perché, non solo non preserva la salute dei medici e di tutti gli operatori sanitari ma consente loro, in modo inconsapevole, di contribuire ulteriormente alla diffusione del virus. Vorremo conoscere quali sono le evidenze scientifiche cui fanno riferimento i colleghi dell’ISS.
Siamo coscienti della scarsità di dispositivi di protezione in questo momento, data solo dall’emergenza ma anche da un’incapacità di programmazione adeguata che nasce da lontano, ma la strada non può essere quella di gettare allo sbaraglio e costringere al contagio le risorse umane più preziose che abbiamo per contrastare il virus” aggiunge Quici.

“La Federazione CIMO-FESMED chiede un intervento urgente della FNOMCeO (la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, n.d.r.) a tutela di tutti i medici italiani e, nelle more, ha inoltrato al Presidente del Consiglio dei Ministri Conte, al Ministro della Salute, Speranza, e al Commissario dell’ISS Brusaferro una richiesta di intervento urgente per modifiche legislative e regolamentari immediate a tutela degli operatori sanitari e per una effettiva lotta al COVID 19.”

CASSIA