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Bielorussia: ora e sempre Lukašėnka Bielorussia: ora e sempre Lukašėnka
Sesto mandato per Il presidente bielorusso amico di Angelino Alfano, ‘vince le elezioni’ con l’80% dei suffragi. L’epoca delle dittature non è ancora conclusa.... Bielorussia: ora e sempre Lukašėnka

Sesto mandato per Il presidente bielorusso amico di Angelino Alfano, ‘vince le elezioni’ con l’80% dei suffragi. L’epoca delle dittature non è ancora conclusa.

Già gli exit poll di ieri sera avevano preannunciato la ‘grande vittoria’ del ‘Presidente’ uscente. I risultati ufficiale hanno confermato Aljaksandr Lukašėnka alla Presidenza della Bielorussia, con qualcosa come l’80, 23% pari a 4,652.000 voti. Elezioni anche piuttosto affollate, con oltre l’84% di afflusso ai seggi.

Subito dopo la pubblicazione degli exit poll, nella capitale, Minsk, sono scoppiati incidenti (un primissimo bilancio da un morto e decine di feriti) fra gli oppositori del presidente e i militari che presidiavano i seggi. L’accusa di brogli è esplicita, e giustificata gli oppositori dal clima del paese che non corrisponde neppure lontanamente al risultato elettorale. Per quel che vale, il dato in nostro possesso che riguarda l’ambasciata Bielorussa a roma, dà sì l’80% dei voti, ma alla candidata dell’opposizione Svetlana Tikhanovskaya (moglie di un blogger, candidato e incarcerato) che in patria avrebbe solo il 9,9%

Sono più di 25 anni che Aljaksandr Lukašėnka governa la Bielorussia, un’elezione dopo l’altra, sempre con percentuali elettorali attorno e spesso oltre l’80% e sempre con pesanti censure, più che altro mediatiche, riguardo alla regolarità di queste elezioni… Lo fa con un pugno di ferro degno dei più noti dittatori del XX secolo. oppositori in carcere, morti ammazzati, fughe all’estero di chi cerca di sfuggire alla repressione. Eppure, come dimostrano gli scontri di piazza di ieri sera, i movimento popolare anti-regime non accenna a ripiegare.

Si tratta di un’opposizione fortemente filo-occidentale e soprattutto filo UE, le cui bandiere sono sventolate dai manifestanti durante i raduni anti-regime.

Aljaksandr Lukašėnka è del resto una vera e propria bestia nera per i paesi occidentali, non accetta imposizioni di alcun tipo del FMI, ha spedito a casa ambasciatori e fatto arrestare spesso cittadini stranieri.

Ultimamente ha aperto un duro scontro con la Russia (di cui però è alleato strategico) dopo aver scoperto la presenza in Bielorussia di mercenari anti-regime appartenenti a un’importante agenzia Russia. questi mercenari svolgerebbero azioni antigovernative, anche se non è chiaro da chi siano dipendenti: secondo fonti bielorusse, sarebbero al servizio della Cina.

(anche se si può escludere che la Cina agisca in difesa dei diritti umani dei bielorussi).

In Italia, Lukašėnka è famoso più che altro per la vicenda che vide protagonista, sei anni orsono, Angelino Alfano, al tempo Ministri degli Interni (che coprì un’operazione ‘sporca’, con la quale la polizia italiana consegnò alle autorità di Minsk la moglie di Lukašėnka, in fuga, con prole, dalle ire del marito) per essere risultato positivo asintomatico al corona Virus e per aver definito una psicosi la pandemia, non adottando alcuna misura preventiva. In effetti, i dati del Covid nel paese non si discostano da quelli ottenuti con i lock-down, e i morti, rispetto ai contagiati, (sempre con tutte le critiche e le cautele da tener presenti sul modo in cui i dati sono, ovunque, ottenuti) sarebbero 590 su 69.000 (su un totale di 9.500.000 abitanti).