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Attacco alla libertà di informazione, boicottaggio a Sky per il documentario di Alessandro Di Battista Attacco alla libertà di informazione, boicottaggio a Sky per il documentario di Alessandro Di Battista
Il semplice annuncio della programmata messa in onda di un documentario realizzato da Alessanfdro Di Battista è costata a Sky un furibondo attacco e... Attacco alla libertà di informazione, boicottaggio a Sky per il documentario di Alessandro Di Battista

Il semplice annuncio della programmata messa in onda di un documentario realizzato da Alessanfdro Di Battista è costata a Sky un furibondo attacco e una chiamata al boicottaggio gudati dall’esponente radicale Marco Taradash.

Il servizio è in programma per stasera su Sky Atlantic alle 21.15, e veniva annunciato così, con un tweet: “Dagli USA all’America Centrale, Alessandro Di Battista ci mostra le esperienze più significative del suo viaggio on the road. Per #Ilraccontodelreale non perdetevi domenica alle 21,15 “L’altro mondo – In Viaggio con Alessandro Di Battista su Sky Atlantic”.

E’ entrata immediatamente in azione un’orchestra di gente strana, alla cui testa stava nientemeno che Jacopo Iacoboni, il giornalista della Stampa e di Radio Tre, da sempre specializzato in Movimento 5 Stelle. Secondo il noto giornalista mettendo in onda questo documentario Sky iniziava “la campagna per la disdetta degli abbonamenti”. Come potete vedere dalll’immagine che segue, Taradash, col dente avvelenato dall’opposizione di Di Battista e del suo movimento al rifinanziamento plurimilionario di Radio Radicale (dove Taradash tiene spesso la rassegna stampa) lanciava ufficialmente questo boicottaggio.

Sky Atlantic rimuoveva il tweet, ma non cancellava il documentario dalla programmazione.

Taradash parla nel suo tweet di ‘regalo ai nemici della democrazia liberale’, ma ovviamente la democrazia liberale non c’entra nulla, se intesa come libera partecipazione democratica dei cittadini alla vita del paese e libera iniziativa in economia (pure subordinata al bene comune, come richiesto dalla socialdemocrazia e dalla dottrina sociale della Chiesa). In questo senso non pare proprio che il M5S o Di Battista abbiano una qualche parte, se non si vuole considerare eversiva l’iniezione di democrazia diretta che questi cerano di praticare al regime parlamentare.

C’entra invece la malafede di chi non accettando il libero confronto delle idee vede nell’avversario sempre e comunque un nemico, da abbattere con tutti i mezi, da censurare e da annichilire in nome dei propri interessi di ben misera bottega. Cosa ci sia di democratico nella censura… bisogna chiederlo a Marco Taradash