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Approccio alla Naturopatia e cenni storici Approccio alla Naturopatia e cenni storici
La Naturopatia si differenzia dalla medicina ponendosi come scopo la ricerca delle cause reali del problema e lavorando sul ripristino dell'equilibrio mente-corpo per poter... Approccio alla Naturopatia e cenni storici

Il termine Naturopatia deriva dall’unione di due parole: quella latina, natura e quella greca pathos, a significare un “sentire secondo natura” ed un atteggiamento di empatia con i principi naturali che appartengono all’uomo e all’ambiente in cui vive. Questo significa che il Naturopata ha il compito di aiutare l’individuo a recuperare e mantenere il suo naturale equilibrio psico-fisico, grazie alla stimolazione delle naturali capacità di reazione e recupero. Per farlo, il professionista Naturopata compie un’attenta valutazione della tipologia di terreno costituzionale a cui appartiene la persona che a lui si rivolge, per poter comprendere le vere cause del disturbo e non puntare alla mera eliminazione del sintomo, permettendo invece al corpo di mettersi nelle condizioni di ripararsi attraverso il ritrovo di un equilibrio profondo.

La Naturopatia e il suo insieme di discipline diverse si pongono come continuazione dell’igienismo inteso come armonia con sé stessi e con il mondo che ci circonda, obiettivo di antichi pensatori come Pitagora ed Ippocrate.

Pitagora ha uno spiccato interesse per molte discipline, fra le quali l’igiene fisica e mentale che vede come fondamento della medicina preservativa e che diffonde nella scuola da lui fondata, prima confraternita vegetariana-igienista del mondo occidentale.

Ippocrate stabilisce il principio fondamentale “primum non nuocere”, a sottolineare che le cure non devono interferire con l’organismo, ma collaborare con esso in modo da permettergli di esercitare la sua forza guaritrice, la capacità di guarirsi autonomamente. Il pensiero ippocratico è innovativo perché introduce il concetto dell’importanza delle circostanze di vita nella salute della persona: l’alimentazione, il pensiero sano e felice, l’esercizio fisico diventano punti cardine della vita sana e aspetti irrinunciabili del mantenimento della salute.

Fu poi Galeno, nel II secolo d.C., a raccogliere e rielaborare tutte le conclusioni a cui erano giunti i suoi predecessori, riprendendo la visione olistica ippocratica e arrivando a sostenere che il sintomo indica la presenza di cause antecedenti e legate a sentimenti ed emozioni come rabbia, paura, tristezza… Galeno iniziò quindi a pensare il collegamento tra corpo ed emozioni che nel tempo diventerà sempre più importante e definito.

Nel 1500 Paracelso sostiene che “l’uomo ha ricevuto dalla natura la capacità di rovinare la sua salute, come quella di preservarla”, e basa la sua azione sulla vis medicatrix naturae, riprendendo il concetto che il corpo abbia in sé i mezzi della guarigione e che sia la natura il medico di tutte le malattie. Di fondamentale importanza l’osservazione della persona, per ricollegare i segni sul corpo all’agente interno causa della malattia.

La visione dell’uomo e della salute che deriva da questi pensatori è stata il fondamento dell’azione e del pensiero di molti scienziati, da annoverare tra i più grandi apportatori di linfa vitale al concetto di Naturopatia; fra essi vanno ricordati Sebastian Kneipp (1821-1897), Edward Bach (1886-1936), Luigi Costacurta (1927-1991), Jean Valnet (1920-1995).

Sebastian Kneipp fu un abate tedesco che approfondì gli usi terapeutici dell’acqua giungendo ad una sistematizzazione dell’idroterapia, attraverso una definizione degli effetti dell’applicazione di qcqua calda e fredda con lo scopo di riequilibrare il terreno individuale.

Edward Bach, medico inglese, è conosciuto per il suo sistema di rimedi floreali che agiscono sulle emozioni negative e aiutano l’individuo a lavorare sulla causa reale della malattia, piuttosto che eliminare il sintomo.

Luigi Costacurta si concentra sull’alimentazione e sull’uso degli elementi naturali (terra, acqua, luce e aria) come elementi terapeutici, sottolineando l’importanza della possibilità di un’autonoma cura di sé.

Jean Valnet sostiene che molte malattie possano essere curate attraverso una corretta alimentazione e che i metodi moderni di produzione artificiale degli alimenti ne modifichino le caratteristiche e di conseguenza la loro azione sul corpo umano. Si scaglia duramente contro l’abuso di antibiotici e arriva a proporre un nuovo approccio alla malattia e alla salute, basato su metodi naturali a base di piante, frutta e verdura.

La naturopatia moderna accoglie le influenze citate e moltissime altre, come quelle della medicina tradizionale cinese, della medicina ayurvedica, di alcuni concetti dell’omeopatia, e definisce la sua identità specifica che la differenzia dalla medicina ponendosi come scopo la ricerca delle cause reali del problema e lavorando sul ripristino dell’equilibrio mente-corpo per poter stimolare le capacità di difendersi dalle malattie.

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