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Alla ricerca del Garante dei detenuti per l’Abruzzo Alla ricerca del Garante dei detenuti per l’Abruzzo
Samanta Di Persio Il Garante dei detenuti è una figura istituzionale prevista in 23 Paesi europei, fra cui l’Italia. Nominati uno per ogni regione,... Alla ricerca del Garante dei detenuti per l’Abruzzo

Samanta Di Persio

Il Garante dei detenuti è una figura istituzionale prevista in 23 Paesi europei, fra cui l’Italia. Nominati uno per ogni regione, vengono coordinati dal garante nazionale. Si tratta di un organismo statale indipendente che monitora tramite visite i luoghi di privazione della libertà, che oltre al carcere, sono i centri per gli immigrati, le Residenze per le misure di sicurezza (REMS) nate dopo la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, i reparti del servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) dove si effettuano i trattamenti sanitari obbligatori, ecc.

Dopo ogni sopralluogo, il Garante nazionale redige un rapporto contenente osservazioni ed eventuali raccomandazioni e lo inoltra alle autorità competenti. Le ispezioni sono fondamentali per individuare eventuali criticità e trovare soluzioni per risolverle, si apre un vero e proprio dialogo con l’amministrazione interessata, sollecitando o proponendo interventi di carattere amministrativo o politico che consentano di risolvere i problemi riscontrati. Insomma, una figura importante, specie per l’Italia che è stata condannata più volte dalla Corte Europea per le condizioni inumane e degradanti all’interno delle carceri. Come premesso, ogni regione, ne nomina uno: l’Abruzzo è indietro di 8 anni. Eppure, la situazione nel nostro territorio è complessa. In queste ultime settimane due detenute in isolamento dell’Aquila hanno avviato uno sciopero della fame proprio per la mancanza della figura istituzionale. Il Garante nazionale nel 2017 aveva denunciato, dopo una visita, che a Teramo non ci sono vie di fuga sicure in caso di terremoto. Lo stesso carcere è ‘isolato’ e raggiungibile solo in macchina. E lì, come a Sulmona, sono evidenti problemi di sovraffollamento, mancanza di spazi adeguati e carenza di corsi scolastici. Nel 2016 si sono verificati 320 eventi critici, tra aggressioni, ferimenti e tentati suicidi. Condizioni difficili sia per chi ci lavora che per i detenuti.

La giunta D’Alfonso non è riuscita a nominare un Garante, in Regione non si è mai raggiunti la maggioranza dei due terzi, e così la questione è passata alla giunta Marsilio, che proprio a breve dovrebbe riunirsi per la votazione. La nomina garantirebbe, finalmente, la tutela dei diritti riguardo le condizioni di vita delle persone rinchiuse anche nelle strutture di detenzione abruzzesi.

Samanta Di Persio, scrittrice, blogger