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Abruzzo: ponti a rischio Abruzzo: ponti a rischio
A cura di Samanta Di Persio Nel nostro Paese in sei anni sono crollati 12 ponti e oggi ce ne sono almeno 8 a... Abruzzo: ponti a rischio

A cura di Samanta Di Persio

Nel nostro Paese in sei anni sono crollati 12 ponti e oggi ce ne sono almeno 8 a rischio. Il Morandi è il triste esempio accompagnato da un coro post tragedia: “Mai più”. Dopo il dolore per la perdita di vite umane e parte di una città distrutta, l’attuale Governo ha avviato controlli e manutenzioni, quello che per anni è stato fatto con tanta, troppa superficialità. Entro la fine dell’anno saranno verificate quasi duemila infrastrutture, è stato stanziato un miliardo di euro per consolidare una rete stradale vecchia di 50 anni.

Il nostro Abruzzo non è esente dal pericolo. Un ispettore, ormai in pensione, che vuole restare anonimo, nel suo lavoro aveva compilato perizie, corredate da foto, finite puntualmente in un armadietto. Insomma, proprio i viadotti cantierizzati oggi, dopo 25 anni, avevano i giunti di superficie usurati, questo significa che l’acqua, il sale riescono a penetrare nelle testate delle pile che man mano si deteriorano. Una manutenzione ordinaria, in questo caso, ha un costo di circa 15mila euro a giunto che non si è fatta oppure è stata fatta con superficialità.

Nel 2018, le province abruzzesi, hanno inviato un dossier al Ministero della Infrastrutture dove hanno evidenziato che ben 87 strutture, hanno bisogno di un intervento immediato e ben 980 ponti, molti in alta montagna, sarebbero da monitorare per verificare la staticità. Quando si antepone l’interesse personale, l’arricchimento a quello collettivo, è questione solo di tempo, ma la disgrazia arriva e solitamente i responsabili restano impuniti o peggio i reati si prescrivono. L’Italia ha preferito per anni muoversi solo in emergenza e poco in prevenzione perché così i guadagni triplicano, vale anche per i terremoti e le alluvioni, la sicurezza non è mai stata una priorità. Il Ministro Toninelli, tanto denigrato, aveva previsto un’Agenzia per monitorare e creare una vera e propria mappa dei rischi, ma, al momento, ancora non è operativa, dopo la tragedia sfiorata con il crollo, a causa di una frana, del viadotto sull’autostrada A6 Torino-Savona, non ci sono più scuse per procrastinare.

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