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A Sulmona una serie di eventi contro la violenza sulle donne A Sulmona una serie di eventi contro la violenza sulle donne
SULMONA – Conferenze, convegni, musica, teatro. Prendono il via, da domani sabato 16 novembre fino a mercoledì 27 novembre, le iniziative in occasione della... A Sulmona una serie di eventi contro la violenza sulle donne

SULMONA – Conferenze, convegni, musica, teatro. Prendono il via, da domani sabato 16 novembre fino a mercoledì 27 novembre, le iniziative in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” del 25 novembre. Si tratta di eventi, a cura di sei associazioni cittadine, con il sostegno e il patrocinio del Comune di Sulmona, tesi a sensibilizzare la cittadinanza contro il drammatico fenomeno della violenza di genere, soprattutto nella prevenzione e nel sostegno alle donne in difficoltà.
“Abbiamo voluto sostenere anche economicamente queste importanti iniziative, che accendono i riflettori sul grave problema della violenza contro le donne, sul quale è necessario sensibilizzare la cittadinanza. Voglio ringraziare il consigliere comunale Deborah D’Amico per l’impegno profuso nell’aver coordinato il prezioso lavoro delle associazioni, nella realizzazione di eventi di qualità, avvalendosi di professionisti ed esperti”. Afferma l’assessore Manuela Cozzi.

Si comincia domani 16 novembre alle ore 16 nell’aula consiliare di palazzo San Francesco con la Conferenza intitolata “Kurdistan, donne e rivoluzione”, organizzata dall’associazione Ladiosa, in collaborazione con le Associazioni Ubuntu e Altrementi. Il 22 novembre dalle ore 18 nel foyer del teatro “Maria Caniglia” si svolgerà un concerto intitolato  “Chemin d’amour”, a cura dell’associazione  Inner wheel, mentre  il 23 novembre dalle ore 21 sul palco del Piccolo Teatro di via Quatrario andrà in scena lo spettacolo “ Storia di una bimba”, organizzato dalla    Cooperativa Sociale Horizon Service. Nei giorni 23, 24 e 25 novembre nella Rotonda di San Francesco spazio alle iniziative “I luoghi della non violenza” a cura dell’associazione LaDiosa. Il 25 novembre alle 11.30 nell’aula consiliare di Palazzo San Francesco si terrà una cerimonia di sottoscrizione del “Protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne”, a cura della Horizon Service, alla presenza delle istituzioni  e organizzazioni che, a vario titolo, si occupano dell’importante tematica. Chiuderà il cartellone eventi  l’associazione Classemista che il 27 novembre alle ore 18.30 porterà sul palco del Piccolo Teatro di Via Quatrario lo spettacolo “Lesolite donne”.

E moltissimo si è fatto a livello governativo per potenziare quelle misure di tutela e garanzia contro la violenza di genere. Il Via libera definitivo al cosiddetto Codice Rosso, il ddl che dispone le misure per tutelare le vittime di violenza domestica e di genere. Il provvedimento, approvato nel luglio scorso, ha ottenuto 197 voti a favore, 47 astensioni e nessun voto contrario. A favore hanno votato M5S, Lega, Fi, Fdi e Gruppo delle Autonomie. Pd e Leu si sono astenuti.

Dichiara Giuseppe ConteOggi il Codice Rosso, fortemente voluto da questo Governo (il primo Governo Conte n.d.r.), è legge dello Stato” scrive il premier su Facebook. “Uno strumento pensato per aiutare le tante donne che quotidianamente sono minacciate, perseguitate, stalkerizzate, sottoposte a violenze fisiche o psicologiche da ex compagni o mariti, talvolta semplicemente da conoscenti”. “I dati parlano di una vittima ogni 72 ore e ci restituiscono l’immagine di un Paese nel quale, evidentemente, il problema della violenza contro le donne è prima di tutto culturale. Ed è lì che bisogna intervenire, a fondo e con convinzione, per cambiare davvero le cose. Grazie anche al supporto fondamentale delle associazioni che da anni si impegnano per combattere contro la violenza di genere, abbiamo studiato e messo a punto ogni strumento che consentirà di offrire a chi chiede aiuto una rete efficace di protezione che si attiverà da subito“, aggiunge Conte. “Il Codice Rosso, a cui hanno lavorato i ministri Giulia Bongiorno e Alfonso Bonafede, che ringrazio, è un modo per non far sentire queste donne sole e indifese. Non è la soluzione definitiva, e ne siamo consapevoli. Ma è un primo importante passo, che mi rende orgoglioso, nella direzione della rivoluzione culturale di cui il nostro Paese ha fortemente bisogno“.

Possono dunque sorridere le associazioni impegnate sul campo. Ma ecco alcuni passaggi sostanziali che prevede la legge.

VELOCIZZAZIONE DELLE INDAGINI E DEI PROCEDIMENTI GIUDIZIARI – Gli articoli da 1 a 3 del ddl intervengono sul codice penale prevedendo, a fronte di notizie di reato sui delitti di violenza domestica e di genere che la polizia giudiziaria, acquisita la notizia di reato, riferisca immediatamente al pubblico ministero, anche in forma orale. Alla comunicazione orale seguirà senza ritardo quella scritta. Il pubblico ministero, entro 3 giorni dall’iscrizione della notizia di reato, assume informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato e nel caso scattano le indagini di polizia giudiziaria.

DIVIETO DI AVVICINAMENTO RAFFORZATO – Le norme in vigore che disciplinano il reato di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, vengono rafforzate e punite con la reclusione da sei mesi a tre anni per chiunque violi gli obblighi o i divieti previsti dall’autorità giudiziaria.

PUNITO IL MATRIMONIO FORZATO – Una delle innovazioni introdotte dal Codice Rosso è l’articolo che punisce, con la reclusione da uno a 5 anni, il delitto di costrizione o induzione al matrimonio che colpisce chi “con violenza o minaccia costringe una persona a contrarre vincolo di natura personale o un’unione civile”, approfittando delle condizioni di vulnerabilità o di inferiorità psichica o di necessità di una persona. La disposizione, vista la dimensione ultranazionale del fenomeno da colpire, stabilisce che il reato sia punito anche quando il fatto è commesso all’estero da cittadino italiano o da straniero residente in Italia.

PENE AGGRAVATE IN CASO DI MATRIMONIO FORZATO DI MINORI – Il nuovo articolo contiene le circostanze aggravanti del reato di matrimonio forzato: la pena è aumentata se i fatti sono commessi ai danni di un minore di 18 anni é aumentata da 2 a 7 anni se viene colpito un minore sotto i 14. Si vogliono così contrastare, in attesa di una legge organica, il fenomeno delle spose-bambine e dei matrimoni precoci e forzati.

PIU’ RISORSE PER ORFANI DEL FEMMINICIDIO – Sul fronte delle risorse, la legge recepisce il finanziamento di 7 mln a partire dal 2020, già previsto nella Legge di Bilancio.

MALTRATTAMENTI E ATTI PERSECUTORI – L’articolo 9 interviene sui delitti di maltrattamenti contro familiari e conviventi e di atti persecutori, elevando la pena minima a 3 anni, fino a una massima di sette; se dal fatto deriva una lesione personale grave, si applica la reclusione da 4 a 9 anni; con una lesione gravissima, la reclusione da 7 a 15 anni. I caso di morte la morte, la reclusione raddoppia da 12 a 24 anni. La fattispecie viene ulteriormente aggravata quando il delitto di maltrattamenti è commesso in presenza o in danno di minore, di donna in stato di gravidanza o di persona con disabilità.

REVENGE PORN, PUNITO ANCHE CHI CONDIVIDE IMMAGINI – La lotta al revenge porn è un altro aspetto innovativo della legge, che punisce chi realizza e diffonde immagini o video privati, sessualmente espliciti, senza il consenso delle persone rappresentate per danneggiarle a scopo di vendetta o di rivalsa personale. Punito anche chi ‘condivide’ le immagini on line. Il reato viene punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000 e prevede una serie di aggravanti nel caso, a esempio, se il reato di pubblicazione illecita è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato o da una persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa.

ERGASTOLO PER OMICIDIO AGGRAVATO – L’articolo 11 modifica il codice penale intervenendo sull’omicidio aggravato dalle relazioni personali, di cui all’art. 577 c.p., per estendere il campo d’applicazione delle aggravanti consentendo l’applicazione dell’ergastolo anche in caso di relazione affettiva senza stabile convivenza o di stabile convivenza non connotata da relazione affettiva.

DA 8 A 14 ANNI DI CARCERE – A chi causa lesioni permanenti personali gravissime, come la deformazione o lo sfregio permanente del viso. La cronaca riporta ormai decine di casi di donne rimaste irreparabilmente offese per essere state colpite al volto dall’acido corrosivo lanciato da uomini che non si erano rassegnati all’interruzione del matrimonio o di una relazione sentimentale.

VIOLENZA SESSUALE, FINO A 24 ANNI DI RECLUSIONE – L’articolo 13 inasprisce le pene per i delitti di violenza sessuale che, in caso di violenza su un minore di dieci anni, parte de un minimo di 12 fino a un massimo di 24 anni di reclusione.

TRATTAMENTO PSICOLOGICO PER CONDANNATI PER REATI SESSUALI – E’ prevista la possibilità per i condannati per delitti sessuali in danno di minori, di sottoporsi a un trattamento psicologico con finalità di recupero e di sostegno, suscettibile di valutazione ai fini della concessione dei benefici penitenziari.

FORMAZIONE SPECIFICA PER POLIZIA E CARABINIERI – La legge stabilisce l’attivazione di specifici corsi di formazione per il personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia penitenziaria “in relazione alla prevenzione e al perseguimento dei reati di violenza domestica e di genere”.

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