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5G. Progetti e studi scientifici sui rischi e la dannosità delle onde elettromagnetiche. 5G. Progetti e studi scientifici sui rischi e la dannosità delle onde elettromagnetiche.
Appello di Friburgo. Nel corso degli ultimi vent’anni, associazioni di medici e ricercatori, esperti del settore e numerosi organismi internazionali hanno più volte chiesto... 5G. Progetti e studi scientifici sui rischi e la dannosità delle onde elettromagnetiche.

Appello di Friburgo. Nel corso degli ultimi vent’anni, associazioni di medici e ricercatori, esperti del settore e numerosi organismi internazionali hanno più volte chiesto con forza l’adozione di linee guida più protettive per la salute, evidenziando l’urgente necessità di ridurre l’esposizione della popolazione ai CEM (campi elettromagnetici). Il primo importante appello a tutela della salute pubblica dai rischi correlati alla telefonia mobile è denominato Appello di Friburgo ed è stato lanciato nel 2002 da sessanta medici tedeschi, specialisti in varie discipline, e sottoscritto da mille medici e da oltre 36.000 persone. I firmatari evidenziano un notevole aumento nei loro pazienti di patologie croniche e gravi quali difficoltà di apprendimento e di concentrazione, disturbi del comportamento nei bambini (ad esempio iperattività), alterazione della pressione arteriosa – sempre meno controllabile con l’assunzione di farmaci –, alterazione del ritmo cardiaco, infarto del miocardio e ictus in persone sempre più giovani, degenerazioni cerebrali – ad esempio morbo di Alzheimer ed epilessia –, tumori quali leucemia e cancro al cervello. Inoltre constatano il moltiplicarsi di disturbi spesso ricondotti erroneamente alla sfera psicosomatica quali dolori di testa ed emicranie, affaticamento cronico, turbe nervose, insonnia e sonnolenza, acufeni, scarsa resistenza agli agenti patogeni, disturbi gastro-enterici, non altrimenti spiegabili.

I medici osservano che i suddetti sintomi si sono manifestati nei loro pazienti in seguito ad esposizioni a fonti di contaminazione elettromagnetica, come l’installazione di una SRB nei pressi dell’abitazione del paziente, l’utilizzo intenso del cellulare, la messa in funzione di un telefono cordless DECT nell’abitazione del paziente o nelle vicinanze. I medici si rivolgono ai colleghi, ai responsabili della sanità pubblica e ai politici oltre che all’opinione pubblica, poiché assistono impotenti all’aumento di patologie croniche legato anche a una politica irresponsabile nel fissare valori limite e di attenzione, politica che tiene in scarsa considerazione la protezione dei cittadini dagli effetti indotti dalla telefonia mobile nel breve e soprattutto nel lungo periodo, e che piuttosto obbedisce al diktat di una tecnologia già ampiamente riconosciuta come insidiosa [Appello di Friburgo 2002]. L’appello è stato rilanciato nel 2012, evidenziando la necessità di tutelare le categorie a rischio come bambini, adolescenti e soggetti elettrosensibili, perché è sempre più forte la correlazione osservabile tra l’insorgenza di numerose patologie e l’esposizione a radiazioni elettromagnetiche [Appello di Friburgo 2012]

Progetto Interphone: Il progetto INTERPHONE, che ha coinvolto 13 Paesi, è stato promosso dalla IARC nel 2000 al fine di valutare l’esistenza di una correlazione tra esposizione alle RF emesse dal telefono cellulare (TC) e tumori alla testa (gliomi, meningiomi, neurinomi dell’acustico e tumori parotidei). È stato finanziato dalla IARC e dalla UE, ma anche dalle compagnie di telefonia mobile (Mobile Manufacturers Forum – organismo “ombrello” per dodici industrie di telefonia mobile – e Global System Association for Mobile Communication), tramite l’International Union Against Cancer. Inoltre, gli autori degli studi INTERPHONE hanno ricevuto ulteriori finanziamenti dalle rispettive società di telefonia mobile nazionali o da altri enti privati. Gli studi epidemiologici del progetto, di tipo retrospettivo “caso-controllo”, pubblicati a partire dal 2004, prendono in considerazione solo adulti (30-59 anni), definiscono “fortemente esposti” coloro che utilizzano il cellulare mezz’ora al giorno e includono, tra l’altro, gli utilizzatori di cordless tra i non esposti. I lavori sono stati criticati per la presenza di fattori confondenti, errori e distorsioni nell’impostazione metodologica, tendenti a produrre una larga sottostima del rischio. I risultati finali relativi a gliomi e meningiomi sono stati pubblicati solo nel 2010 a causa delle controversie insorte nell’interpretazione dei dati, legate anche ai conflitti d’interesse di alcuni ricercatori.

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