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5G: le nuove tecnologie e l’imprudenza del governo suddito italiano 5G: le nuove tecnologie e l’imprudenza del governo suddito italiano
La Legge di Riforma Sanitaria n. 833 del 1978 (Capo II sulle “Competenze dello Stato” in materia di “commercio e impiego di forme di... 5G: le nuove tecnologie e l’imprudenza del governo suddito italiano

Ogni affermazione nell’articolo, è stata presa da libro Smart Smog di Fabia Del Giudice (EdizioniSì 2021) è supportata da pubblicazioni scientifiche (linkate in rosso) e, dunque, facilmente reperibili e studiabili.

La Legge di Riforma Sanitaria n. 833 del 1978 (Capo II sulle “Competenze dello Stato” in materia di “commercio e impiego di forme di energia capaci di alterare l’equilibrio biologico ed ecologico”, articolo 6, comma i), dà al Governo la competenza per chiedere un parere sanitario a due agenzie di salute pubblica (Istituto Superiore di Sanità e ISPESL – Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro –, ente soppresso le cui funzioni sono state assunte dall’INAIL – Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro). Non risulta che il Governo abbia richiesto un parere sanitario, e nemmeno che ci sia stata alcuna interlocuzione tra Ministero della Sanità e Ministero dello Sviluppo Economico prima della concessione delle reti 5G. Mancano dunque studi preliminari sulla valutazione del rischio sanitario e d’impatto sull’ecosistema derivante da una implementazione massiccia, multipla e cumulativa di migliaia di nuove antenne a terra e migliaia di satelliti nello spazio che inevitabilmente andranno a sommarsi alle antenne del 2G, 3G, 4G, Wi-Fi e Wi-Max, utilizzando una tecnologia non testata per ciò che riguarda gli effetti biologico-sanitari.

“I campi di emissione radio 5G sono abbastanza diversi da quelli delle generazioni precedenti a causa delle loro complesse trasmissioni beamformed in entrambe le direzioni – dalla SRB al portatile e viceversa –. Sebbene i campi siano fortemente focalizzati dai beam, variano rapidamente con il tempo e con il movimento e quindi sono imprevedibili, poiché i livelli e gli schemi del segnale interagiscono come un sistema closed loop” [Rapporto 5G Deployment 2019].

La variabilità è un fattore estremamente importante nell’induzione di effetti biologici avversi. Come abbiamo evidenziato negli articoli precedenti, ogni nuova generazione di telefonia mobile ha comportato un incremento degli effetti nocivi per la salute nella popolazione esposta. Infatti, “ad ogni nuova generazione (3a , 4a , 5a ) di telefoni mobili o SRB, la quantità di informazioni trasmesse per unità di tempo (trasmissioni vocali, testo, immagini, video, internet, etc.) aumenta in funzione di una più alta variabilità e complessità del segnale, a cui le cellule e gli organismi viventi sono sempre più incapaci di adattarsi”.

Il 5G utilizza frequenze più alte e a forte andamento impulsivo. L’impulsività è in grado di incrementare effetti biologici avversi come danni al DNA considerati causa di cancro e legati alla diminuzione della fertilità e a malattie neurodegenerative. È dunque prevedibile che gli effetti del 5G siano ancora più intensi rispetto a quelli delle generazioni precedenti. In un’audizione tenuta presso il Parlamento di Tallinn in Estonia, come riportato da Hardell [2019], il professor Pall afferma che la popolazione esposta alle radiazioni del 5G è a rischio per: • cancro, in particolare melanoma, leucemia e linfoma; • Alzheimer e altri tipi di demenza; • autismo per esposizione perinatale; • effetti mutageni dovuti a gravi mutazioni nei neonati; • patologie neurologiche/ neuropsichiatriche; • diminuzione della fertilità.

Il 5G utilizza anche onde millimetriche mai usate prima su larga scala. Le onde millimetriche potrebbero provocare gravi danni alla salute umana ed agli ecosistemi [5G Appeal 2017]. Già nel 1977, una ricerca russa ha dimostrato chiaramente gli effetti biologici sui ratti e sull’uomo esposti a onde millimetriche. Questa ricerca, tradotta e secretata negli USA, poi declassificata nel 2012, evidenzia numerosi effetti avversi riguardanti cute, fegato, cervello, ghiandole surrenali e cuore [Zalyubovskaya 1977]. • Le onde millimetriche hanno una bassa penetrazione ma sono stati osservati effetti sulla cute e sugli occhi. Possono anche agire sulle terminazioni nervose e sui capillari della cute influenzando strutture più profonde [Di Ciaula 2018; Le Dréan et al. 2013;]. • Possono persino provocare effetti termici (danni tessutali permanenti) per valori di picco tollerati dalle linee guida ICNIRP [Neufeld & Kuster 2018]. • Sono in grado di determinare effetti sul ritmo cardiaco, malformazioni fetali, alterazioni della crescita batterica e antibiotico-resistenza [Pakhomov et al. 1998; Soghomonyan et al. 2016]. • Sono quasi completamente assorbite entro 1-2 mm nei tessuti biologicamente equivalenti ma nel corpo umano possono penetrare, secondo alcuni ricercatori, molto più in profondità [Belyaev 2019]. • Possono alterare l’espressione genica, indurre proliferazione cellulare e sintesi di proteine correlate a stress ossidativo e a processi infiammatori e metabolici [Di Ciaula 2018;].

Gli studi finora eseguiti con onde millimetriche non hanno utilizzato campi elettromagnetici del reale 5G. Inoltre è necessario considerare le numerose frequenze della telefonia mobile (TM) e la moltitudine di stimoli tossici a cui la popolazione è già esposta, ossia le interazioni e l’effetto sinergico dei CEM con gli inquinanti ambientali [Kostoff et al. 2020]. I risultati di simulazioni di normali condizioni di traffico telefonico 5G evidenziano come l’esposizione umana alle RF in downlink (dall’antenna verso l’utente) è maggiore. La densità di potenza (PD) e il tasso di assorbimento specifico (SAR) sono significativamente più elevati rispetto alle precedenti generazioni di sistemi wireless [Nasim & Kim 2017].

Il 5G prevede l’utilizzo di macrocelle e microcelle. Queste ultime (800 per km2 ) saranno installate in prossimità di abitazioni, luoghi di lavoro e di ritrovo, con conseguente incremento dell’esposizione della popolazione alle RF [EPRS 2020]. In base a una ricerca di Ericsson, dal 2014 al 2019 il traffico dati mobile globale è decuplicato [Ericsson Mobility Report 2019]. Le compagnie telefoniche sono interessate non solo a sostenerlo ma anche ad incrementarlo in modo vertiginoso attraverso la tecnologia 5G. Poiché l’inquinamento elettromagnetico è proporzionale al traffico dati per unità di territorio, il 5G aumenterà l’inquinamento elettromagnetico in modo significativo. È necessario quindi tenere in considerazione il “peso” degli effetti sulla salute legati all’incremento massiccio dell’esposizione ai campi elettromagnetici artificiali rispetto al diritto di accesso al segnale.

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