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18 anni, rischio COVID zero, vaccinata è in coma 18 anni, rischio COVID zero, vaccinata è in coma
Ma dopotutto, dicono, si era vaccinata “volontariamente” BLOG: “I nipotini di Mengele” a cura di Fabrizio Zani Tutti i comunicati che leggiamo recano in... 18 anni, rischio COVID zero, vaccinata è in coma

Ma dopotutto, dicono, si era vaccinata “volontariamente”

BLOG:I nipotini di Mengele” a cura di Fabrizio Zani

Tutti i comunicati che leggiamo recano in bella evidenza che la ragazza di 18 anni in coma per un’emorragia cerebrale dopo la vaccinazione, era ‘volontaria’.

Ah certo, prima si fa un bel lavaggio del cervello, si rende il vaccino un obbligo morale, si inventano i pass vaccinali, e poi, allora, beh, se l’è cercata, ha deciso lei di vaccinarsi.

Di vaccinarsi, sia chiaro, senza rischiare personalmente assolutamente nulla per il COVID che nella sua fascia d’età uccide (forse) un contagiato su un milione: ma solo perché dei pazzi scatenati e fanatici delle vaccinazioni hanno decido che bisogna cancellare il COVID della faccia della terra, non semplicemente imparare a curarsi e a conviverci come avviene con milioni di virus da milioni di anni.

Le code nei ‘vaccino day’ con tanto di musica e birrette offerte ai ragazzi che vanno a farsi iniettare un medicinale sperimentale e pericoloso… i virologi, per così dire, alla Bassetti che spiegano come vaccinarsi sia ‘figo’, le veterinarie alla Capua che sbertucciano un premio Nobel dandogli del cialtrone perché denuncia i rischi di una vaccinazione sperimentale di massa… i burioni (minuscolo, nel senso di pseudo-scienziati) che prima invitano a vaccinarsi col Johnson perché “è efficace e sicuro”, per poi smentire se stessi una settimana dopo, perché “purtroppo il Johnson si è dimostrato inefficace”… tutto sta ad indicare un’ubriacatura di massa innescata da una banda di veri e propri venditori di fumo, al servizio di un’industria farmaceutica molto meno morale della mafia siciliana e calabrese.

La ragazza di Genova è in Italia la prima giovanissima vittima di una serie ormai impressionante di decessi e gravi effetti collaterali.

Ricoverata al San Martino di Genova, ha subito due interventi ma è ancora in prognosi riservatissima.

Il 3 giugno (a una settimana dalla vaccinazione) i primi sintomi: cefalea e fotofobia. Dopo pochi giorni aveva cominciato a peggiorare, accusando gravi problemi motori ma in ospedale (pur sapendo che si era appena vaccinata, e conoscendo i rischi dovuti all’assunzione di AstraZeneca) l’avevano sottoposta a TAC (dall’esito negativo), e l’avevano invitata a tornare dopo una quindicina di giorni nel caso i disturbi non passassero. Dopo tre giorni invece è tornata, con l’emorragia cerebrale in corso.

Dopo due interventi chirurgici, e nella speranza che riesca a riprendersi e non debba soffrire le purtroppo prevedibili conseguenze, le sarà di grande consolazione sapere che “tutta la Liguria si stringe introno alla sua famiglia” e che, come dice Toti nel suo comunicato di solidarietà, “Preghiamo e siamo vicini alla ragazza di 18 anni ricoverata in neurochirurgia all’ospedale San Martino di Genova a pochi giorni dalla somministrazione volontaria del vaccino AstraZeneca.

Questa sottolineatura della “volontarietà” è la più grossa porcheria che siamo riusciti a leggere in questi ultimi mesi, e bisogna dire che ne abbiamo lette tante.

Fabrizio Zani